Micro bolle d'aria contro la miopia

25 Giugno 2010

Laser speciale corregge i difetti della vista, a Chieti il primo intervento in Italia

CHIETI. Bolle d'aria negli occhi per guarire dalla miopia e dire addio agli occhiali. È stata un'équipe del centro regionale di Oftalmologia dell'università D'Annunzio di Chieti a eseguire il primo intervento in Italia attraverso gli impulsi di un laser speciale, veloce e preciso, detto a femtosecondi. È nata così un'alternativa alla classica operazione chirurgica rifrattiva.

Una rivoluzione tecnologica che, dopo venti anni, cambia il modo di correggere la miopia: sono le micro-bolle d'aria le protagoniste del primo intervento eseguito al centro regionale di eccellenza in Oftalmologia dell'università D'Annunzio di Chieti, diretto da Leonardo Mastropasqua. Il merito è di un laser speciale, a femtosecondi, che si candida a sostituire il laser a eccimeri.

Si tratta di un'alternativa alla chirurgia rifrattiva con il laser a eccimeri, sperimentata per la prima volta due giorni fa. «Le innovative tecniche che hanno portato a questo risultato, denominate Flex e Smile, consentono», spiega Mastropasqua, «di eliminare il processo di fotoablazione e cioè della vaporizzazione della superficie corneale proprio del laser a eccimeri, utilizzando gli impulsi ultra-precisi del laser a femtosecondi e la sua estrema versatilità e accuratezza, per delimitare l'area di tessuto corneale da asportare». Ciascun impulso laser, caratterizzato da velocità, precisione e durata - «Alcuni milionesimi di miliardesimi di secondo», dice Mastropasqua - è in grado di trasformare una frazione microscopica di tessuto in una bolla d'aria che separa le lamelle corneali secondo geometrie variabili, impostate dal chirurgo. «Attraverso una serie di tagli in sequenza», spiega il direttore del centro di Oftalmologia, «il laser giunge alla delimitazione di un lenticolo interno allo spessore corneale che verrà asportato sfruttando i piani di clivaggio creati dal laser. L'asportazione del lenticolo, che è tanto più spesso quanto più sarà elevato il difetto da eliminare, consente il rimodellamento corneale necessario per la correzione del difetto della miopia e astigmatismo».

L'operazione avviene in maniera automatizzata e robotizzata, assistita dai sistemi di puntamento e controllo del nuovo tipo di laser: «Sono lasciate all'esperienza e all'abilità del chirurgo», spiega Mastropasqua, «le delicate fasi di pianificazione del trattamento e di asportazione del lenticolo».

Notevoli i vantaggi della nuova tecnica: «Si riduce», osserva Mastropasqua, «lo spessore di tessuto corneale da asportare per la correzione della miopia rispetto agli interventi con laser a eccimeri tradizionali: ciò consente di ampliare il trattamento alle miopie più elevate e alle cornee con spessore fisiologico basso, situazioni fino a oggi escluse dalla chirurgia refrattiva». I tagli del laser a femtosecondi, poi, garantiscono un maggiore rispetto delle geometrie corneali fisiologiche, «minimizzando l'induzione delle aberrazioni ottiche secondarie alla chirurgia, che in taluni casi possono essere responsabili di alterazioni della visione notturna e aloni».

Anche i casi di miopia elevata potranno essere curati con il laser speciale accorciando i tempi di recupero. «Questa nuova tecnica», spiega Mastropasqua, «non sostituisce il laser ad eccimeri nella pratica clinica ma estende le indicazioni a gruppi di pazienti che prima venivano esclusi dai benefici della chirurgia e aumentando la predittibilità e la precisione del trattamento nei casi di miopia e astigmatismo particolarmente elevati».

I vantaggi rispetto alla chirurgia rifrattiva tradizionale sono almeno sei per Mastropasqua: «Maggiore precisione del risultato per alte miopie; minore danno termico sui tessuti corneali; minore quantità di tessuto corneale asportato; estensione dell'indicazione alla chirurgia rifrattiva per miopie elevate; minore invasività; maggior rispetto dell'integrità delle superficie oculare». (p.l.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA