DECRETO SOSTEGNI

Morosi del bollo auto: ecco chi può evitare la stangata

Stop alle cartelle esattoriali 2000/2010 per chi ha reddito inferiore a 30mila euro, ma gli importi non devono superare i 5mila euro. E la tassa 2021 va pagata

Novità, sul fronte bollo auto, arrivano dal decreto Sostegni che ha previsto la rottamazione delle cartelle esattoriali riferite al periodo 2000/2010. Il provvedimento riguarda anche le imposte di bollo auto non pagate, ma sarà applicato solo agli automobilisti con un reddito, riferito al 2019, inferiore a 30.000 euro. Per vedersi annullare i bolli inevasi, non è necessario inoltrare richiesta: l’Agenzia dell’entrate, infatti, provvederà in modo automatico ad aggiornare i pagamenti rimasti in sospeso.

CHE COSA SI PAGA. Il bollo auto 2021 va regolarmente pagato; così non è per il pregresso. Ad essere interessate dalla rottamazione, infatti, sono le vecchie cartelle esattoriali con importi complessivi inferiori ai 5mila euro, comprese tra il 2000 ed il 2010, nelle quali rientrano anche le imposte di bollo. Si tratta di un provvedimento che non è di immediata esecuzione: il decreto Sostegno, infatti, è entrato in vigore il 23 marzo scorso, ma deve ancora concludere l’iter di conversione in legge con la presentazione alle Camere. Tuttavia, si prevede, già da ora, che dal provvedimento di stralcio dovrebbero essere interessate circa 16 milioni di cartelle, la maggior parte proprio relative a multe e tributi non pagati.
Messa da parte, quindi, qualsiasi ipotesi di eliminazione definitiva del bollo auto per il 2021, gli automobilisti devono tenere d’occhio le date di scadenza per il pagamento del tributo che, nella maggior parte dei casi, è ravvisabile, come termine ultimo di scadenza per la validità annuale, nell’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione.

STOP ARRETRATI. La procedura da seguire per ottenere il beneficio della cancellazione degli arretrati di bollo auto coincide con quella per lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro approvata nel 2018. In termini più chiari, la cancellazione avverrà d’ufficio, senza dover fare esplicita richiesta. Sarà l'Agenzia delle entrate ad effettuare i rispettivi controlli e aggiornamenti sulle posizioni debitorie, nel rispetto dei requisiti stabiliti dal decreto Sostegno. Ogni utente potrà, comunque, controllare la propria situazione accedendo al cassetto fiscale e, qualora se ne evidenziasse la necessità, segnalare eventuali errori riscontrati nella cancellazione delle cartelle non versate o nel calcolo dei periodi corrispondenti ai mancati pagamenti.

CHI È ESENTE. Al di là della rottamazione delle cartelle prevista nel decreto Sostegno e pur essendo il bollo auto una tassa regolata a livello regionale, vi sono dei casi nei quali è l’autorità nazionale a definire le regole per l’applicazione del tributo. In particolare, la normativa nazionale interviene stabilendo i criteri di esenzione del contributo per alcune particolari categorie di cittadini, con norme che devono essere applicate su tutto il territorio nazionale. Nello specifico, sono esenti dal bollo i veicoli destinati alla mobilità dei cittadini portatori di handicap o con disabilità, secondo quanto prevede la legge 104, quelli che risultano intestati a determinate categorie di associazioni no profit, ma anche le auto elettriche, ibride e considerate storiche.
AUTO STORICHE. In quest’ultimo caso, è necessaria la distinzione tra veicoli storici ultraventennali e ultratrentennali. Per i primi, qualora si disponga del certificato di rilevanza storica annotato su carta di circolazione, la legge di Bilancio 2019 ha disposto una riduzione del 50% del bollo auto. Se i veicoli hanno più di trenta anni, usufruiscono dell’esenzione totale sul bollo, che non va pagato. Tale beneficio è automatico: non occorre presentare alcuna domanda, né iscrivere la propria auto in un apposito registro storico. Tuttavia, se un veicolo ultratrentennale è posto in circolazione su strade e aree pubbliche, è dovuta una tassa di circolazione forfettaria
pari a 28,40 euro. (m.p.)

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