"No al petrolio", a San Vito in piazza l’Abruzzo verde

19 Aprile 2010

Manifestazione domenica sull’ex tracciato ferroviario per dire di no a piattaforme, raffineria, centro oli e trivellazioni

SAN VITO. «La vita è di chi se la prende». E’ con questa frase, scritta dall’America in una lunga lettera, che Maria Rita D’Orsogna ha scaldato la folla sotto gli ombrelli e una pioggia battente. Anche da lontano, impossibilitata a raggiungere la manifestazione a causa della cancellazione dei voli per l’eruzione del vulcano islandese, una delle pioniere del movimento contro la petrolizzazione dell’Abruzzo, ha voluto salutare il popolo del no al petrolio e dare il suo contributo.

«Se il coraggio i politici non ce l’hanno, allora che se lo diano. Siamo tutti sotto attacco, dalla Costa dei Trabocchi a Sulmona, da Bomba e Bussi, che si sappia che non siamo in svendita», ha scritto la ricercatrice da Los Angeles. E il popolo dell’Abruzzo delle energie rinnovabili e dall’ambiente ha risposto. Nonostante la pioggia e il freddo di un beffardo pomeriggio di primavera.

Erano oltre tremila i partecipanti alla manifestazione di ieri sull’ex tracciato ferroviario di San Vito che hanno detto no a piattaforme, raffineria, centro oli e trivellazioni. Una stima difficile da calcolare a causa delle ondate di persone che in più momenti si sono unite al corteo, ma che ha messo d’accordo organizzatori e forze dell’ordine. C’erano soprattutto ragazzi. Un corteo gioioso, saltellante, colorato che ha piacevolmente spiazzato anche le associazioni ambientaliste.

«Jamme jamme contre lu petroje», hanno cantato i ragazzi della consulta studenti di Chieti. E poi ancora istituti superiori, centri sociali, perfino gli scout in divisa e l’amministrazione baby del consiglio comunale di Fossacesia. Oltre 85 associazioni si sono unite in un’unica giornata di protesta, ma anche di progetti alternativi.

«C’è qui un Abruzzo che punta alla qualità del territorio», ha commentato Luzio Nelli di Legambiente, «che vuole un’economia verde fatta di energie rinnovabili e di turismo, di rispetto del territorio e di voglia di futuro sostenibile».

Presente anche qualche politico, ma mischiato tra la gente e con le scarpe da tennis. Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, ha mandato un messaggio. «E’ comunque un bel segnale», hanno commentato dal palco. «Ora la politica deve fare la sua parte».

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