Gli scaffali della farina sono quasi completamente vuoti

GUERRA E RINCARI

Olio, pasta e farina scarseggiano: i prezzi al mercato saliti alle stelle

Anche in Abruzzo è assalto agli scaffali. E oggi protestano autotrasportatori e benzinai 

La guerra in Ucraina, le bollette di luce e gas triplicate e l’impennata epocale del costo della benzina. Ma anche forniture di merci in ritardo e, alla fine, il prezzo dei prodotti che cresce vertiginosamente. Un quadro nerissimo e in peggioramento anche in Abruzzo, proprio all’uscita della crisi dovuta al Covid. I consumatori, ultimo anello della catena, reagiscono prendendo d’assalto i supermercati, dove si vedono scaffali vuoti e razionamenti nella vendita di alcuni prodotti essenziali. «Gentile cliente, ti informiamo che per gli oli a base di semi potrebbero verificarsi temporanee indisponibilità. Per andare incontro alle necessità di tutti, abbiamo introdotto un limite di acquisto di 50 litri al giorno, per persona». Con queste poche parole, che un cash and carry ha scritto ai suoi clienti, si toccano con mano le prime, dirette conseguenze della guerra in Ucraina nella vita di tutti i giorni.

Mentre gli autotrasportatori e i benzinai incrociano le braccia. Nonostante lo stop di alcune sigle e della Commissione di garanzia per gli scioperi, oggi i tir si fermeranno lo stesso. «Nessuno sciopero, ma le imprese decideranno liberamente di spegnere i motori», ha spiegato ieri TrasportoUnito, secondo cui in Italia saranno 70mila i mezzi pesanti che oggi non accenderanno i motori. Oggi protesteranno anche i benzinai, che in molti casi chiuderanno gli impianti self service di notte. «Siamo costretti a farlo. Benzina e gasolio aumentano, in compenso i litri erogati diminuiscono a causa dell'incremento dei prezzi. E per noi crescono anche i costi di gestione», dice la Faib, associazione dei gestori delle pompe di benzina.

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