Ospedali, stop al mega appalto: è giallo sui prezzi (alti) applicati

La polemica dopo lo stop all’investimento da 163 milioni di euro. Blasioli (Pd): «Marsilio e Verì sconfessati, si rischiano disservizi». La Regione: «Cos’è accaduto»
PESCARA. Nel grande kolossal della sanità abruzzese c’è sempre spazio per i colpi di scena. A battere il ciak di quest’ultima puntata è Antonio Blasioli, esponente Pd all’opposizione. Areacom, l’Agenzia regionale per la committenza, ha sospeso, dopo averla aggiudicata ufficialmente, la gara da 163 milioni di euro per la gestione e la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali dei presidi e degli ospedali abruzzesi. La determina è la numero 173 e porta la firma del direttore generale Areacom, l’avvocato Donato Cavallo. Secondo Blasioli tutto ciò sta a significare potenziali disservizi nelle strutture e per i pazienti. Il Dipartimento sanità della Regione Abruzzo parla invece di stop prudenziale, in quanto ha chiesto «ulteriori approfondimenti sulla gara», facendo presente che esistono due ricorsi pendenti davanti al Tar.
L’ACCUSA
Per il vicepresidente del Consiglio regionale Blasioli «la decisione di sospendere la gara è ispirata anche dal Programma operativo 2025-2027 approvato dalla giunta regionale, che prevede tagli alla spesa sanitaria per coprire il disavanzo di bilancio». E aggiunge: «È un atto che rappresenta l’ennesimo colpo al servizio sanitario pubblico e che espone la Regione Abruzzo a potenziali risarcimenti milionari, mettendo in luce ancora una volta l’inefficienza della destra nella gestione della sanità regionale e delle Asl. Anche perché, questi operatori economici potrebbero avanzare una richiesta di risarcimento non solo per il danno dovuto alla mancata sottoscrizione dei contratti, ma anche per non aver potuto partecipare ad altre gare, facendo affidamento su una aggiudicazione già avvenuta».
VIGILANZA
Antonio Blasioli fa presente di avere interrogato sulla questione la Direzione sanità della Regione Abruzzo e si dice pronto a chiedere l’intervento della Commissione vigilanza sul tema.
LA DENUNCIA
«Il blocco della gara» spiega ancora il consigliere dem «sconfessa tutte le rassicurazioni che il presidente Marsilio e l’assessore Verì hanno sostenuto sui tagli alla sanità, che secondo loro non avrebbero inciso sui servizi ai cittadini. Sospendere un appalto simile si traduce in disservizi per il personale e per l’utenza, oltre che in un rischio ulteriore per le casse dell’Ente regionale, che potrebbe essere sottoposto a ricorsi e richieste di risarcimento da parte delle ditte aggiudicatarie».
L’APPALTO
La procedura è stata avviata il 30 dicembre 2023 per conto della Regione Abruzzo. Ed è stata più volte corretta e modificata, per poi essere aggiudicata il 18 aprile 2025, 16 mesi dopo, come evidenziato sempre dall’esponente dem. Il valore complessivo di quasi 163 milioni di euro riguarda le quattro Asl abruzzesi e quella molisana. Le società vincitrici avrebbero dovuto gestire e manutenere strumenti essenziali per gli ospedali: monitor, ecografi, sistemi infusionali e altri dispositivi sanitari. «Areacom» spiega Blasioli «a quasi due anni dalla gara ha ritenuto, senza che dalle aziende sanitarie sia arrivata alcuna indicazione di modifica dei fabbisogni, di dover tagliare attività e servizi per sopravvenute esigenze regionali di mera riduzione della spesa. I fabbisogni derivano da uno storico. Tagliare oggi quei fabbisogni significa creare riduzione di servizi e disservizi e soprattutto maggiori costi un domani, per queste prestazioni tagliate. La cosiddetta rivalutazione di cui parla Areacom» incalza Blasioli «è infatti in realtà l’ipotesi di un taglio netto che riduce i servizi previsti e la funzionalità degli strumenti diagnostici e terapeutici. Ma Areacom è incompetente. Non ha quella di sviluppare fabbisogni. È una centrale di aggregazione che non ha competenze sui fabbisogni. Sospendere una gara avviata nel 2023 per rivedere fabbisogni e spese significa inoltre scaricare sulle Asl la responsabilità di trovare soluzioni temporanee, come le proroghe ai gestori uscenti. Il risultato è un nuovo papocchio gestionale. Le aziende sanitarie, infatti, si trovano ora in grande difficoltà: l’ultimo bando risale al 2018, con contratti avviati nel 2019 e scaduti nel 2024, prorogati di un anno o due a seconda della Asl. Ulteriori proroghe non sono previste, e non abbiamo notizia di gare ponte nelle Asl abruzzesi, nonostante i contratti siano scaduti».
MANCANO I CONTRATTI?
«Ci risulta che in qualche Asl, alcune società stiano continuando a operare senza contratto, dopo la fine delle proroghe» conclude il consigliere regionale Pd «ci si chiede con quale strumento siano stati prorogati i contratti, se siano state fatte proroghe formali in tutte le Asl e chi riconoscerà le prestazioni eventualmente eseguite senza proroga formale, quali gare ponte siano state avviate. Areacom aveva davvero il potere di sospendere la gara per conto delle singole Asl? Queste domande le ho rivolte anche alla Direzione sanità della Regione Abruzzo e ad Areacom. Quanto a quest’ultima, spero voglia rispondere con la stessa celerità con cui, a mezzo whatsapp, comunica le decisioni al presidente Marsilio, come abbiamo scoperto essere accaduto nel caso dei documenti trasmessi al Presidente, prima dell’ufficialità, sul bando per le acque termali di Caramanico. Questa sospensione lascia troppe domande aperte e conferma, ancora una volta, che la sanità abruzzese è sotto attacco: non solo nuove tasse, ma anche tagli sulla carne viva delle aziende. E a pagarne il prezzo, come sempre, sono gli operatori sanitari e gli utenti».
LA REPLICA
A intervenire è il Dipartimento sanità della Regione. I dirigenti fanno sapere di aver chiesto «ulteriori approfondimenti sulla gara per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali aggiudicata da Areacom sulla base di una specifica comparazione tra il prezzo applicato in Abruzzo e quello praticato nelle regioni limitrofe per analoghi servizi, che risultava notevolmente inferiore». Per il Dipartimento «non c’è alcun rischio contenzioso per le Asl e l’Asrem Molise, in quanto è specificatamente previsto nel provvedimento di sospensione dell’aggiudicazione – fino al 31 dicembre prossimo – la possibilità di ricorrere a proroghe o contratti ponte per garantire la continuità dei servizi. Va inoltre aggiunto che sulla procedura di gara sospesa pendono due ricorsi al Tar che saranno definiti entro l’anno e che hanno portato Areacom e Dipartimento a sospendere prudenzialmente l’iter».