Ottobre del Fai: tutte le aperture in Abruzzo

Cinquant’anni per il Fondo dedicato a beni e siti storici. Sabato 11 e domenica 12 saranno 29 gli spazi aperti al pubblico
PESCARA. Ventinove grandi aperture per nove borghi e città abruzzesi. Sabato 11 e domenica 12 ottobre tornano le giornate del Fai per l’edizione autunnale, la quattordicesima, che quest’anno coincide anche con i cinquant’anni dalla nascita del Fondo. Un’opportunità per scoprire parte del patrimonio che ci circonda: una visita sola quella della provincia pescarese, nel castello Gizzi a Torre de’ Passeri; fiume di attività nel Chietino, poi ancora nella provincia dell’Aquila e di Teramo tra antichi palazzi, arte sacra, eremi e torri. «Un lavoro prezioso e insostituibile», ha sottolineato il presidente della Regione Marco Marsilio nel corso della presentazione delle giornate, «che vive sopratutto grazie al volontariato. Persone che dedicano parte del loro tempo libero per accrescere la coscienza collettiva e trasmettere i valori culturali che fondano la nostra identità».
A cura della Delegazione Fai di Chieti, apre al pubblico la Grotta del colle di Rapino, insieme alle vie del suo borgo e il rione dei ceramisti. A Ortona, il Gruppo Fai propone visite a Villa Rogatti e sul fiume Moro (Sulle tracce della guerra è il nome del programma). Da Gessopalena si snodano i percorsi che portano alle tantissime attività nel borgo, fino alle strade per Sant’Agata tra storia, natura e briganti. Chi sceglierà Vasto come destinazione troverà corti, cortili e dimore nascoste fra cardi e decumani, ma anche il complesso di Santa Maria del Carmine, le Vie dell’acqua tra orti, peschiere, cisterne romane, le antiche terme e ancora il teatro comunale Rossetti, il politeama Ruzzi.
Nel cuore della città si aprono le porte di Palazzo Benedetti, con le grandi sale e il loggiato pronti a stupire visitatori di tutte le età. Ci si sposta verso Magliano de’ Marsi tra palazzi e arte sacra, fino alla chiesa di Santa Maria in valle Porclaneta. E a Sulmona spazio alle meraviglie dell’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, luogo del cuore Fai, e alla Cappella di Santa Lucia, poi una visita al campo di concentramento n°78, importante luogo della memoria con cui si concludono le proposte della provincia aquilana.
Si rivela per il pubblico del Fai anche il castello Gizzi di Torre de’ Passeri con i suoi grandi spazi costruiti su quattro livelli, la dépendance, le cantine, il parco su cui un tempo sorgevano grandi, suggestive fontane. E su prenotazione, una visita al tramonto con aperitivo negli spazi del castello.
Il borgo di Mosciano Sant’Angelo è protagonista per le proposte del Teramano nelle giornate del Fai: riservato agli iscritti c’è l’apertura di Palazzo Sabatini Sciarroni, per tutti c’è la visita al castello di Petecciano, il chiostro del convento dei Ss. Sette Fratelli, la chiesa di Sant’Antonio e la torre di Folcio Colangeli, con la sua mole imponente.
Oltre 1 milione e centomila persone registrate nel 2024 dal Fai. Un successo che ha coinvolto non soltanto visitatori ma anche siti e beni salvati o recuperati: 75, di cui 59 aperti regolarmente al pubblico e 16 in restauro, migliaia di altri luoghi valorizzati in iniziative e progetti locali e nazionali e sopratutto oltre 300mila iscritti e più di 16mila volontari sparsi per l’Italia. La missione del Fondo per l’Ambiente Italiano è sempre la stessa: «Prendersi cura del patrimonio storico, artistico e paesaggistico del nostro Paese», spiegano gli organizzatori dell’iniziativa. Per Davide Usai, direttore generale Fai: «Per i prossimi tre anni ci sono in agenda numerosi, significativi cantieri legati alle nuove aperture, con investimenti per 26 milioni di euro». E nel cinquantesimo anniversario del Fondo, un nuovo appello con la grande campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Ottobre del Fai” , perché «sempre più persone partecipino attivamente alla tutela e alla valorizzazione del nostro straordinario patrimonio di storia, arte e natura», conclude Usai.
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