Perdonanza, il corteo del dolore

Il Segretario di Stato: sono qui per l'affetto che mi lega all'Abruzzo

L'AQUILA. La Perdonanza celestiniana rischia di diventare la Perdonanza di Berlusconi, per il clamore e l'attesa seguiti all'annuncio che il premier sarà presente al corteo della Bolla (l'arrivo del Cavaliere davanti alla Porta Santa è previsto per le 17,30) e che subito dopo si incontrerà a cena con il cardinale Tarcisio Bertone. Il Segretario di Stato vaticano ieri ha voluto chiarire il senso della sua presenza all'Aquila in una intervista all'Osservatore Romano.

«Ho accettato volentieri sia per la connessione affettiva e spirituale che ormai mi lega alla terra abruzzese, sia per il tema scelto: il sacramento del perdono, forza che vince il male », ha detto Bertone, che ha aggiunto: «La mia partecipazione, inoltre, si pone in continuità con la vicinanza del papa alle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto». Dalle parole di cardinal Bertone non ci si dovrebbe attendere molto dall'incontro con Berlusconi, soprattutto se si limiterà alla cena al Federico II di via Strinella, aperta a una trentina di ospiti (più venti uomini della scorta) e preclusa ai giornalisti (cena frugalissima: buffet in piedi, antipasto abruzzese e due piatti freddi), dove le occasioni per parlare saranno ridotte al minimo. La cena sarà tra l'altro preceduta da un pranzo, sempre al Federico II, con Bertone, gli 11 vescovi abruzzesi e molisani e alcune autorità civili e militari, un pranzo che negli anni scorsi si serviva nella casa del vescovo e che oggi trasloca al ristorante causa terremoto.

Osservando tutta questa folla e questo gran movimento, ieri un vecchio picconatore come Francesco Cossiga ha consigliato caldamente a Berlusconi (ma anche a Bertone) di lasciar perdere e di starsene a casa. Cossiga è convinto che Berlusconi e Bertone non si diranno niente, né sulla questione delle frequentazioni femminili del premier, tanto meno sull'indulgenza plenaria che al Cavaliere non dispiacerebbe acquistare sotto i riflettori, con il gesto, che avrebbe del clamoroso, di comunicarsi durante la messa.

«Andiamo al sodo», ha detto in un'intervista al Riformista, il quotidiano diretto da Antonio Polito, «alla segreteria di Stato che in passato ha fatto accordi con Hitler fino a tacere sulla Shoah, che ha fatto il Concordato con Mussolini, altro discreto donnaiolo, non gliene importa proprio nulla delle donne che si tromba Berlusconi. Al Vaticano interessa che non si tocchi il Concordato, che non si tocchi l'8 per mille di socialista memoria, che non passino i Dico, che non venga accorciato il tempo per il divorzio, che non sia modifica alla Camera il testamento biologico». Ma che gran colpo sarebbe quell'uscita dai banchi del Cavaliere per accostarsi al sacramento. Un colpo formidabile, ma quanto lontano dallo spirito di questa celebrazione. Commenta infatti il nostro collega Giustino Parisse suo blog (www.ilcentro.it): «Celestino V, il suo messaggio e tutte le belle cose che si dicono ogni anno, saranno sullo sfondo. Quello che conta è sapere che farà, che dirà, come si muoverà il premier: se entrerà nella porta Santa per la remissione dei peccati, se saluterà e come Bertone, se avrà la comunione». Il vescovo dell'Aquila monsignor Giuseppe Molinari ieri è stato incalzato molto da giornali e tv su questo tema.

A tutti ha risposto con le parole del Vangelo: «Anche Gesù disse all'adultera: vai e non peccare più». In realtà negli ambienti di Palazzo Chigi si assicura che in queste ore Berlusconi stia pensando più al derby Milan-Inter di domani che alla Perdonanza. Forse. Sicuramente però avrà gettato un'occhiata alla rassegna stampa estera, che rischia di complicare il soggiorno aquilano. Ieri con un tempismo sospetto è uscito nelle librerie “Tendenza Veronica” il libro della giornalista Maria Latella (intima della signora Berlusconi) in cui si tratta ampiamente del matrimonio Berlusconi- Lario.

E ieri il volume della Latella era presentato e commentato da tutti i giornali stranieri, almeno da quelli che hanno fatto dello scandalo sessual-politico del premier italiano il gioco dell'estate.