Pescara, rom violentoper la movida agenti in strada fino alle 4

Invariati gli orari di chiusura dei locali, più agenti in strada. Resta in carcere il rom violento. La famiglia del giovane in coma: nessun perdono. Maxi vertice con Orrei e Trifuoggi. D’estate sarà adottata tolleranza zero anche sulla riviera

PESCARA. Nel primo fine settimana dopo l’aggressione di Luciano Zerrilli, ancora in coma all’ospedale dalla notte tra sabato e domenica scorsa, Pescara vecchia si prepara a cambiare volto. Da domani, in piazza Unione, il luogo dove è avvenuto l’episodio, in corso Manthonè e in via delle Caserme - le strade principali della movida - circolerà una decina di uomini tra polizia, carabinieri e guardia di finanza in divisa come «deterrente», a scongiurare che episodi che «fanno accapponare la pelle», come ha sottolineato il prefetto di Pescara Paolo Orrei, non si ripetano più.

E’ il provvedimento preso dal comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è riunito ieri in prefettura: quasi due ore dedicate alla prevenzione e ai controlli, ad esaminare qual è stato l’ingranaggio saltato nella sciagurata notte in cui lo zingaro Claudio Spinelli ha sferrato due pugni al giovane di Biccari, in provincia di Foggia. Un tavolo che si riunisce ogni mercoledì e a cui partecipano i rappresentanti delle forze dell’ordine, ma a cui ieri sedeva, in via eccezionale, il procuratore della Repubblica, Nicola Trifuoggi. Le soluzioni prese sono un forte potenziamento delle forze dell’ordine, affiancate anche dalle guardie giurate private, controlli serrati sui circoli, sulle licenze e sul rispetto dell’ordinanza che vieta la vendita di bevande in bottiglie di vetro dopo le 23, la vendita di alcol dopo le 2 e obbliga i locali a chiudere, nel fine settimana, alle 4 di notte. Il tema della sicurezza ripreso con forza dopo l’aggressione a Zerrilli, «un fatto isolato, una testa calda» - questa l’opinione dei partecipanti - ma che deve essere estesa a tutti quei luoghi di grande aggregazione, come Pescara vecchia che di sabato richiama anche 5 mila persone, ma anche come la riviera pescarese su cui, tra un paio di mesi, si sposterà il grande afflusso di giovani in cerca di divertimento. Così, nel corso della riunione, la parte storica di Pescara è stata il trampolino per allargare lo sguardo, riprendere in esame anche gli orari di chiusura dei locali e ammonire, come hanno fatto prefetto e procuratore, «un’attenzione particolare perché si va incontro all’estate».

Alle 9,30, in prefettura, sono entrati il procuratore, il prefetto, il questore Paolo Passamonti, il comandante dei carabinieri, Marcello Galanzi, della guardia di finanza, Maurizio Favia, dei vigili urbani, Carlo Maggitti, il sindaco Luigi Albore Mascia, il presidente della Provincia, Guerino Testa, e gli assessori Berardino Fiorilli e Stefano Cardelli.

«Un episodio increscioso perché si tratta della vita di un ragazzo venuto qui per divertirsi e che ha passato momenti tremendi. Increscioso per la scena riportata dai media, che ha affibbiato a Pescara un’accusa che non merita. Pescara non è questa, e davanti a questo fatto l’unico vincitore sono io che ho preteso le telecamere».

A introdurre i lavori è stato il prefetto Orrei che ha ricordato che nelle vie della miriade di locali sono presenti 62 telecamere e che grazie a una di quelle «è stato possibile arrestare Spinelli». Adesso, da domani accanto alle telecamere, gireranno in divisa anche le forze dell’ordine insieme a guardie giurate che saranno pagate dagli stessi gestori dei locali riuniti nel consorzio Pescara vecchia e che, intanto, ieri mattina, aspettavano la fine della riunione del comitato. Tra loro, il presidente Cristian Summa e Riccardo Ciferni, rappresentanti della «bomboniera pescarese che richiama giovani, famiglie e turisti» e che hanno espresso massima collaborazione. Da metà luglio del 2009, nel fine settimana, i locali della movida chiudono alle 4, per andare incontro alle esigenze degli operatori, per regalare ancora divertimento, per favorire il lavoro e la vocazione turistica di una delle zone italiane con la massima concentrazione di locali.

E’ sembrata una naturale conseguenza dell’aggressione riproporre, nel corso del comitato, anche la questione orari, ripensare un ridimensionamento che però non ha trovato un’azione applicativa. «Nel 2008, avevamo adottato il provvedimento di chiusura alle 2 di notte poi sospeso dal Tar, in seguito alla richiesta degli operatori. E mi brucia ancora», ha detto il prefetto, mentre il sindaco Mascia ha gettato acqua sul fuoco, lodando la collaborazione degli operatori del centro storico, ricordando che Pescara vecchia è una risorsa importante della città e che gli episodi violenti, come poi hanno convenuto anche gli altri, non conoscono orari: Emanuele Fadani è stato ucciso alle due di notte ad Alba Adriatica e Antonio De Meo è stato ucciso a Martinsicuro tra mezzanotte e l’una.

Il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza si raggiornerà tra un mese ma, intanto, Pescara si prepara da domani al primo esame sicurezza. I vigili urbani si occuperanno della parte amministrativa per assicurare che tutti i locali rispettino in modo rigoroso l’ordinanza, le forze dell’ordine pattuglieranno la zona e i locali potranno ricorrere all’ausilio delle guardie giurate. L’ordinanza che regola gli orari e la somministrazione di bevende che, ad esempio, non possono essere vendute ai minori scadrà il 15 maggio.

Ma già si guarda ai mesi estivi. Il prefetto, infatti, ha chiosato proponendo già un primo provvedimento: il senso unico sulla riviera dalla Madonnina alla Nave di Cascella.

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