Pestato dai compagni, finisce in ospedale

Bullismo alla media Pugliesi. Denuncia dei genitori, i medici diagnosticano ecchimosi. "Occhiali rotti, vestiti strappati, calci e pugni"

ORTONA. Stanchi e molto preoccupati nel vedere il proprio figlio vittima di episodi di bullismo, i genitori di un alunno di prima della scuola Media «Domenico Pugliesi» di via Mazzini hanno scritto una lettera al dirigente scolastico informandolo del caso e pregandolo di risolvere, al più presto, questo problema.

La lettera è stata portata a scuola ieri mattina dai genitori del minorenne, a seguito dell’ultima prepotenza subita dal proprio figlio e dopo il quale hanno detto basta a questa situazione iniziata dopo le vacanze di Natale e resasi, attualmente, non più sopportabile e non più tollerabile.

«Sabato scorso, il nostro bambino è tornato a casa dicendoci di essere stato picchiato da alcuni suoi compagni di scuola e ha detto di avere mal di pancia. Mia moglie ed io abbiamo cercato di rassicurarlo, e in quel momento la cosa è finita lì», racconta il padre, «ma per tutta la notte ha continuato a lamentarsi, così la mattina del giorno dopo l’abbiamo accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale per una visita. Dal referto medico è risultato: ecchimosi su vari punti del corpo e una prognosi di 3 giorni. A questo punto, ci siamo allarmati e quindi, abbiamo preparato una lettera per cercare di stoppare immediatamente questi atti di bullismo nei confronti di nostro figlio e soprattutto prima che le cose possano degenerare in atti ancora più gravi».

La lettera è stata inviata al presidente dalla scuola Media Paolo Rotondo e per conoscenza al ministro della pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, al responsabile dell’ufficio scolastico regionale, Carlo Petracca e al dirigente responsabile dell’Usp Sandro Liberatore. Per il momento, i genitori hanno deciso di non rivolgersi alle forze dell’ordine, ma di affidarsi con fiducia al preside e al corpo docente, affinché intervengano nel merito. «Signor dirigente, mio figlio da mesi è vittima di angherie, minacce, percosse e lesioni, da parte di un gruppo di suoi compagni di classe, le violenze sono giornaliere ed avvengono nei pressi dell’atrio e all’interno della scuola», è riportato nella lettera, «vestiti strappati, occhiali rotti, un apparecchio ortodontico danneggiato e ancora pugni, calci, graffi e spintoni. Fino a quando mio figlio deve sopportare? Perché? Sia io che mia moglie abbiamo rappresentato più volte questa situazione ad alcuni suoi docenti, compresa la sua vicaria, indicando i responsabili delle violenze, ma nessuno provvedimento di alcuna natura, è stato adottato».

La lettera conclude con una richiesta ben precisa: «Le chiedo di accertare i fatti esposti, di interessare il consiglio di classe, di verificare se vi è stata omessa vigilanza e infine di prendere gli opportuni provvedimenti per porre fine a questa situazione di pericolo e disagio per mio figlio».

Il dirigente Rotondo tornerà oggi in servizio prenderà in esame questo caso di bullismo, verificando attentamente quanto è stato denunciato. La scuola dovrà tranquillizzare questi genitori, ovviamente, preoccupati per il loro figlio che «ha manifestato il desiderio di non tornare più in classe», hanno detto, «un bambino che è sempre stato solare, un alunno diligente, estroverso e pieno di interessi e che ora per colpa di quello che sta vivendo è sempre più triste e cupo. Vogliamo che torni sereno e vitale come prima. Ce la metteremo tutta anche per ridargli fiducia negli educatori e per rendere concrete le tante parole contro il bullismo». Ultimamente, questo tema è molto dibattuto nelle scuole grazie ai progetti specifici e, più in generale, sulla legalità che l’amministrazione organizza di concerto con le forze di pubblica sicurezza.

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