Pinault acquista la Brioni

Il patron della francese Ppr firma per 350 milioni

PENNE. E' ufficiale: l'italianissimo gruppo Brioni è passato nelle mani dei francesi. Come previsto, si è concretizzata la cessione del marchio leader nel segmento del formale maschile al gigante francese PPR a cui fanno capo i marchi Gucci, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent, Alexander McQueen, Balenciaga.

La notizia dell'acquisizione del 100% del capitale azionario da parte della holding transalpina è stata divulgata ieri mattina prima dell'apertura della Borsa di Parigi. La società parigina di François-Henri Pinault non ha però rivelato i termini finanziari della transazione che dovrebbe comunque attestarsi intorno ai 350 milioni di euro.

Brioni, la prestigiosa sartoria, fondata nel 1945 dal sarto pennese Nazareno Fonticoli e dall'imprenditore Gaetano Savini, nel 2010 ha realizzato un fatturato di 170 milioni di euro, e risulta essere, per il colosso francese, «redditizia e in continua espansione». «Con l'aquisizione di Brioni», recita la nota, «Ppr consolida il proprio portafoglio di marche del lusso nel segmento del pret à porter maschile di alto livello». François-Henri Pinault, ha dichiarato: «Brioni dispone di un savoir-faire artigianale di grandissima qualità ed è sinonimo di eleganza maschile italiana. Sono particolarmente felice che entri a far parte del nostro prestigioso portafoglio di marche di lusso. Nutriamo notevoli ambizioni per questa maison, cui forniremo accesso all'insieme delle nostre esperienze e competenze per permetterle di scrivere una nuova pagina della sua storia, preservandone l'identità».

Francesco Pesci
, amministratore delegato di Brioni, ha a sua volta dichiarato: «Entrare a fare parte di Ppr rappresenta una grande opportunità per Brioni in quanto potremo approfittare della forza di questo gruppo. È il partner ideale che permetterà alla maison di raggiungere nuovi traguardi nello sviluppo della sua attività, restando fedeli ai valori di eleganza e raffinatezza che ci caratterizzano». Cauto ottimismo da parte dei sindacati che salutano positivamente i nuovi «interlocutori» ai quali chiederanno al più presto un incontro per essere informati sul piano industriale. Secondo Domenico Ronca della Cgil potrebbero aversi risvolti positivi in particolare sul fronte occupazionale. «Ci saranno ricadute positive per l'Abruzzo, visto che si tratta di un nome solido nell'ambito della moda che nel 2011 ha realizzato 16 miliardi e mezzo di euro di fatturato. Si tratta di un'occasione di rilancio per l'azienda pennese e di sviluppo per il territorio», prosegue Ronca. «Ci sono tutte le premesse per portare avanti un'ottima contrattazione». Commento positivo anche da Leonardo D'addazio della Cisl che spera in un rilancio dei 5 stabilimenti abruzzesi della galassia Brioni, escludendo ogni possibilità di esternalizzazione pensando al futuro dei dipendenti e dell'intera area vestina. Alessandro Azzola (Uil) auspica un aumento di commesse e nuovi posti di lavoro, grazie anche ad una rete di distribuzione francese.

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