Province, si va al voto il 28 settembre per i nuovi presidenti

Indette le elezioni per gli enti di Pescara, Chieti e Teramo Andranno alle urne solo consiglieri e sindaci dei Comuni

PESCARA. Il 28 prossimo, dalle 8 alle 20, 2.370 consiglieri e sindaci abruzzesi si recheranno alle urne per eleggere i nuovi presidenti e i consiglieri delle Province di Pescara, Chieti e Teramo. Sono le cosiddette elezioni di secondo livello, non aperte alla cittadinanza, ma solo ai politici dei Comuni. È la conseguenza della riforma Delrio che ha, di fatto, svuotato le Province di gran parte dei compiti prima assegnati e ha abolito il voto popolare. Fanno da apripista a questo cambiamento epocale gli enti di Pescara, Chieti e Teramo. All’Aquila, dove l’amministrazione provinciale è in scadenza nel 2015, le elezioni si svolgeranno l’anno prossimo.

Le tappe per andare al voto sono le seguenti. I presidenti delle Province di Pescara Guerino Testa, di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e di Teramo Valter Catarra convocheranno entro il prossimo 19 agosto i comizi elettorali con apposito provvedimento. Sempre entro questa data, i presidenti costituiranno gli uffici elettorali nelle Province con i responsabili individuati nelle figure dei segretari generali degli enti. Nell’ambito degli uffici elettorali, si istituiranno i seggi elettorali composti da un presidente e 4 componenti. Tra il 27 e il 27 agosto prossimi, i segretari comunali invieranno agli uffici elettorali le attestazioni con gli elenchi e le generalità di ciascun sindaco e consigliere comunale in carica alla data del 24 agosto. Secondo alcuni calcoli, si recheranno al voto il 28 settembre 1.193 consiglieri e sindaci dei Comuni di tutto il territorio chietino; 566 della provincia pescarese; 611 del teramano. Il 29 agosto gli uffici elettorali pubblicheranno il numero preciso degli aventi diritto al voto. Le presentazioni delle liste dei candidati dovranno essere presentate agli uffici elettorali il 7 settembre, dalle 8 alle 20 e l’8 settembre, dalle 8 alle 12.

Verranno eletti i presidenti delle tre Province e 12 consiglieri per ciascun ente. Saranno eleggibili a consiglieri i sindaci e i consiglieri in carica e, limitatamente alle prime elezioni, i presidenti e i consiglieri provinciali uscenti. Saranno eleggibili a presidenti i sindaci il cui mandato scada non prima di 18 mesi dallo svolgimento delle elezioni. Il voto degli aventi diritto non seguirà il principio una «testa, un voto», ma il peso complessivo dei voti sarà determinato in rapporto alla popolazione rappresentata. Ciascun elettore, comunque, potrà esprimere un voto per uno dei candidati alla carica di presidente e un voto per uno dei candidati alla carica di consigliere. «Contrariamente a quanto si dice le Province ci sono ancora», ha polemizzato Di Giuseppantonio, che è anche presidente dell’Unione Province d’Abruzzo, «stiamo continuando a lavorare tra mille difficoltà e con pochissimi fondi». «In questa fase la confusione regna sovrana», ha affermato Testa, «ci svegliamo la mattina sperando che non accada nulla, perché non ci sono i soldi». «Con questa riforma», ha concluso Catarra, «ci saranno almeno sette anni di caos».

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