Scontro Bertolaso-sindaci, i Comuni bocciano il decreto sulla ricostruzione

È ancora scontro sul decreto. I sindaci continuano la loro battaglia per le modifiche alla Camera e non sono stati convinti dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che li ha convocati alla caserma della Guardia di Finanza per spiegarne ancora meglio il contenuto

L’AQUILA. Bertolaso ci ha provato a convincere i sindaci che il decreto soddisfa le esigenze di ricostruzione dell’Aquila. I primi cittadini e la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, però, pur apprezzando lo sforzo, vanno avanti per la loro strada e chiedono di incontrare il sottosegretario Gianni Letta e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L’obiettivo è preciso: quel decreto va cambiato.

"Il decreto va incontro alle stesse vostre richieste", ha detto il sottosegretario Guido Bertolaso, "e noi questa città la vogliamo ricostruire e non abbandonare. I fondi saranno versati e ripartiti secondo le vostre esigenze, a partire dall’urgenza di pagare le aziende comunali. Chiamate il sindaco di San Giuliano di Puglia per vedere se dico balle. Invece di sostenere che non avete i soldi per pagare potrete tenere conto delle ordinanze per ottenerli. Se avessimo dovuto prevedere tutto nel decreto legge, oggi non sarebbe stato approvato neanche dal consiglio dei ministri".

Bertolaso precisa inoltre che "sulle seconde case bisognerà fare un’analisi casa per casa, capire soprattutto cosa si intende per seconda casa. Per chi ha la prima casa inagibile categoria E e può contare sulla seconda casa, allora si possono prevedere incentivi. Dopo l’ok della Camera le ordinanze di Protezione civile opereranno sulla ricostruzione, che sarà successiva al progetto nuove case. I Comuni fuori del cratere? Massima cautela".

Non è soddisfatto Emilio Nusca, sindaco di Rocca di Mezzo: "Bertolaso ci ha semplicemente letto gli emendamenti che ha approvato il Senato. Nulla ha detto circa le nostre richieste di estendere il contributo ai cittadini non residenti e proprietari. È questa una questione molto importante del Decreto che, eluderà la ricostruzione dei centri storici e quindi la ripresa economica non solo dell’Aquila ma anche di tutti paesi colpiti dal terremoto. Il decreto è un “contenitore” di pensieri. Non è strutturato in funzione della ricostruzione, nel senso che non si intravede un progetto di ricostruzione. Manca un riferimento all’industria turistica: eppure il comprensorio danneggiato dal sisma vive principalmente di turismo".