Stretta sulle crociere abusive: maxi sanzione da 165mila euro

Scoperta l’attività illegale di un’associazione culturale: viaggi in barca da Ortona a 60 euro a persona. I guadagni nascosti al Fisco: i clienti attratti con le pubblicità su Facebook, trovate anche finte ricevute
PESCARA. Stretta sulle crociere abusive nel mare Adriatico, da Ortona fino a Vasto. Basta una barca, poi la pubblicità su Facebook e un blocchetto per le ricevute finte: così il responsabile di un’associazione culturale aveva avviato la sua attività imprenditoriale nel settore del turismo. Sfruttava la bellezza del mare per attirare i clienti e anche il regime fiscale riservato alle associazioni per nascondere i guadagni al Fisco e non pagare le tasse. Secondo i controlli del Roan della guardia di finanza di Pescara, dall’alto con l’elicottero Aw139 e via mare, ogni tour alla scoperta dei luoghi più incantevoli della costa chietina costava circa 60 euro a persona e, a pieno carico, l’imbarcazione poteva portarne fino a 12. Un viaggio al giorno (di solito) poteva fruttare fino a 720 euro, completamente nascosti al Fisco. Ma i finanziari del Reparto operativo aeronavale guidati dal comandante Salvatore Vaporieri hanno capito il trucco dell’estate dopo una serie di osservazioni e, adesso, sono scattate sanzioni amministrative fino a un massimo di 165.255 euro. È soltanto l’inizio di una catena di controlli che non si ferma neanche nel periodo di Ferragosto.
Le fiamme gialle pescaresi – in prima linea la stazione navale guidata dal comandante Matteo Guerra – hanno monitorato, «per varie settimane», le uscite in mare organizzate dall’associazione culturale proprietaria di un natante da diporto ormeggiato nel porto di Ortona: gite in barca per visitare calette e insenature che, a piedi, è impossibile raggiungere. Al termine dei controlli, eseguiti con la collaborazione della Capitaneria di porto di Ortona e approfonditi mediante l’acquisizione di informazioni a carico dei “soci-clienti”, è emerso che l’associazione aveva eseguito, durante la stagione 2025, «numerosi noleggi» del mezzo nautico abusivi: con lo schermo dell’associazione, che consente un regime fiscale agevolato, il responsabile svolgeva un’attività imprenditoriale. A confermarlo, durante le indagini, sono stati proprio i clienti chiamati a raccontare i dettagli dei viaggi e a fornire quelle ricevute-carta straccia: tagliandi strappati dai blocchetti in vendita nelle cartolerie senza nessun rilievo per le tasse. I clienti non rischiano niente: erano ignari del trucchetto.
Adesso, sono in corso approfondimenti da parte dei reparti territoriali della Guardia di finanza, per riscontrare «eventuali altre forme di evasione fiscale connesse all’esercizio abusivo delle attività», per poi procedere con il recupero delle cifre sottratte all’erario, mentre gli aspetti della sicurezza della navigazione e delle abilitazioni saranno curati dalla Capitaneria di porto di Ortona.
L’attività svolta si inquadra nel più generale impegno della Guardia di finanza a sostenere l’economia legale: «L’economia sommersa», spiega una nota della Finanza, «pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientato alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali ed organizzativi del lavoro) per massimizzare i profitti ed ottenere vantaggi economici competitivi impropri». La nota della Guardia di finanza sottolinea un altro passaggio: «La sinergia con la Capitaneria di porto di Ortona ha consentito inoltre di condividere il patrimonio informativo di entrambi gli operatori, al fine di massimizzare gli esiti dei controlli ed ottenere risultati lusinghieri in termini qualitativi e quantitativi».