«Tasso di disoccupazione più basso dal 2004»

30 Settembre 2025

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari: «I dati ci dicono che non abbiamo mai avuto tanti occupati nella storia d’Italia»

PESCARA. «La prossima legge di bilancio non sarà facile, però abbiamo dimostrato che è possibile fare delle scelte attente». Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanbattista Fazzolari, ha messo sul piatto i dati macroeconomici «che non potrebbero essere migliori di questi». «Noi abbiamo l'Italia che è diventata di fatto la realtà economica più in salute d'Europa e quella più in salute del G7», ha detto Fazzolari, «i dati sull'occupazione ci dicono che non abbiamo mai avuto tanti occupati nella storia d'Italia, non abbiamo mai avuto un'occupazione femminile così alta. Abbiamo il tasso di disoccupazione più basso dal 2004. L'Istat ha rivisto il Pil del 2023 attestando che l'Italia è cresciuta dell'1% e non del 0,7%, come era stato inizialmente calcolato: vuol dire che la crescita dell'Italia è stata il doppio della crescita media dell'Eurozona. Potrei continuare con i dati record della Borsa, con il Pil pro capite che ormai ha raggiunto quello francese e addirittura quello del Regno Unito. Numeri», ha spiegato, «che ci dicono che la nostra nazione è in grande salute economica. Quando si è insediato il governo tutti dicevano che con dei conti così disastrati che avevamo ereditato, un contesto geopolitico così complesso e una situazione economica così difficile sarebbe stato molto difficile per questo governo operare. Abbiamo dimostrato che con delle scelte attente i conti dello Stato possono essere messi a posto». Sulla prossima legge di bilancio il sottosegretario Fazzolari ha detto che «non sarà facile perché di risorse disponibili non ce ne sono molte, anche perché stiamo risanando dei conti che abbiamo ereditato in modo difficile. Però abbiamo dimostrato che è possibile fare delle scelte attente che possono sembrare impopolari ma che poi alla fine portano i propri frutti. Facciamo un esempio tra i tanti possibili. Il governo Draghi aveva previsto una riduzione di 20 centesimi sulle accise sul carburante e il costo complessivo per lo Stato erano 10 miliardi. Una misura esattamente regressiva e non progressiva. 10 miliardi è di quanto abbiamo aumentato il Fondo sanitario nazionale da quando siamo arrivati al 2024. Quindi, i 10 miliardi risparmiati per il 20% di sconto sulla benzina li abbiamo messi sulla sanità. Queste sono le scelte economiche che può fare un governo».