Taua, attaccante del Teramo"Non segno, rinuncio allo stipendio"

La storia di altri tempi di Taua: soldi restituiti al presidente dopo lo scarso rendimento. L’attaccante: sto deludendo le attese. Campitelli: è un grande professionista, un uomo simbolo

TERAMO. “Non faccio gol? Non merito nemmeno lo stipendio”. Parole di Vincent Taua, attaccante caledoniano del Teramo, capolista nel campionato di Eccellenza, nei giorni scorsi, si è recato insieme ai compagni di squadra nell’azienda del presidente Campitelli per ritirare il rimborso spesa mensile. Nel momento in cui Campitelli gli ha consegnato i soldi, Taua li ha restituiti dicendo: “Non me la sento di prenderli”.

«Ho segnato solo due gol, non sto rendendo come tutti vi aspettavate, è giusto che io non venga pagato anche se il mio impegno non è mai mancato», ha aggiunto al presidente che ha provato a far tornare indietro il giocatore, insistendo sulla consegna dei soldi ma Taua è stato irremovibile. Ha poi chiesto che la storia rimanesse chiusa in quella stanza, senza pubblicizzarla. Campitelli gli ha risposto che quel gesto doveva essere condiviso con tutto lo spogliatoio e per questo ha raccontato la storia a tutto il gruppo biancorosso riunito, allenatori compresi. Il gesto di Vincent Taua non è usuale in un mondo, quello del calcio, dove i soldi scorrono a fiumi. Anzi, quasi sempre ci si lamenta per il ritardo in cui vengono pagati gli emolumenti.

Nel campionato di Eccellenza non è corretto parlare di stipendi, ma piuttosto di rimborsi spesa anche se la storia è vecchia, dal momento che molte volte, per giocatori del calibro di Taua e altri, si tratta di cifre importanti.
«Mi sentivo di farlo. Per un attaccante il gol è tutto e quando non segni sembra che non stai facendo il tuo dovere. Io so benissimo che la società ha fatto enormi sacrifici per portarmi a Teramo e io ho accettato questa categoria solo perchè si trattava del Teramo. E poi il presidente è una persona eccezionale, una di quelle che nel calcio si trovano difficilmente. Lui è stato con noi di una serietà incredibile».

Che cosa ha detto quando gli ha restitutito i soldi?
«Non li voleva indietro. Poi, ha accettato la mia decisione e ha detto: “Non ti preoccupare, il prossimo anno farai tanti gol”. Io, però, devo pensare a concludere questa stagione nella maniera migliore possibile, anzi meno peggio possibile».

E Campitelli che cosa dice?

«E’ stato un grande gesto. Non me l’aspettavo. Lui è un grande professionista e non a caso lo abbiamo scelto come capitano e uomo simbolo di questo Teramo».

Anche il mister Di Felice lo dice
:
«Taua è il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andare via. Il prossimo anno sarà ancora con noi; quello che ha fatto in questa stagione non conta, non possiamo mettere in discussione un giocatore come lui, un grande attaccante, per una annata storta. Deve solo stare tranquillo, qui nessuno lo pressa e nessuno gli mette ansia. Deve solo ritrovare la giusta serenità per tornare a fare gol. Magari si sblocca in una partita e poi inizierà a segnare a raffica. Il calcio è strano, d’altra parte anche gli attaccanti di serie A attraversano momenti bui. Poi, è vero che nessuno si sogna di dare indietro lo stipendio».

Lo ha fatto un ragazzo con moglie e figlio che viene dalla Nuova Caledonia.