Terremoto, Berlusconi torna all'Aquilail premier pranza con famiglia di sfollati

Silvio Berlusconi è tornato nelle zone terremotate all'Aquila per inaugurare la scuola Mariele Ventre. Dopo essersi trattenuto nell'edificio scolastico ed avere incontrato 300 bambini delle elementari presenti nella mensa, il premier è stato ospite a pranzo di una famiglia di Paganica

L’AQUILA. Emozionatissimi e in ansia come non mai. Così Gioni Fantin e Angela Coletti hanno raccontato i momenti che hanno preceduto l’arrivo del premier Silvio Berlusconi e del capo della Protezione civile Guido Bertolaso nella loro nuova casa a Paganica. Due ospiti speciali per un pranzo in famiglia, in uno degli alloggi del progetto Case. «Eravamo preoccupatissimi» hanno raccontato Angela e Gioni. «Ma il presidente ha subito rotto il ghiaccio con una serie di barzellette che hanno divertito tutti, soprattutto i bambini».

Una giornata aquilana caratterizzata per lo più dall’incontro con i bambini e ad un paio di visite private, la prima per l’appunto a Paganica e l’altra a Cansatessa. Il pranzo dai Fantin era stato già programmato diverse settimane fa. Ma in quell’occasione la visita era saltata. Ieri la cosa è andata in porto. Berlusconi, accompagnato da Bertolaso e seguito da un folto gruppo di giornalisti, fotografi e cameramen, è arrivato a Paganica in ritardo, ma con in mano un grande mazzo di fiori. Sui balconi i soliti striscioni e un gruppo di residenti lì solo per poter vedere il Presidente e magari stringergli la mano.

Sulla porta Angela, attualmente casalinga, e Gioni (insegnante di musica) con accanto i figli Isabella di 8 anni, Gabriel di 6 e la piccola Annika di appena 3 anni. E poi i nonni paterni Esvezia e Giuseppe che vivono con loro, e quelli materni Gabriella e Virgilio con l’altra figlia Arianna. Tutti riuniti per quel pranzo accuratamente preparato.

«E’ una persona squisita» hanno poi commentato, quando tutto è finito, Angela e i suoi familiari. «All’inizio non sapevamo cosa fare e cosa dire, ma il presidente si è messo subito a giocare con i bimbi. Così è stato tutto molto più semplice. Berlusconi e Bertolaso hanno gradito tutto ciò che abbiamo preparato, dall’antipasto con salumi e mozzarelline condite con tartufo fresco, alle fettuccine con funghi e tartufo, dall’arrosto di vitello con contorno di insalata, al tiramisù, per finire con una carrellata di dolci preparati in casa. Non si è parlato di politica. Il premier ci ha rivolto una serie di domande sulla nostra situazione. Ha voluto sapere della nostra vita prima del terremoto e di come quell’evento l’ha cambiata». E tra i cambiamenti c’è stata la perdita del posto di lavoro per Angela, impiegata in un supermercato chiuso dal sei aprile. «Berlusconi ha voluto sapere dove abitavamo prima e in che condizioni è la nostra casa. Gli abbiamo spiegato che saranno necessari lavori piuttosto lunghi, ma almeno siamo riusciti a rimanere a Paganica. Così è tutto più facile anche per i nostri figli. La piccolina si è molto divertita, pensate che voleva anche lei raccontare delle barzellette. E’ stata una cosa davvero speciale per noi tutti, una giornata che ricorderemo per sempre». Per Berlusconi un solo «fuori tema», ovvero un accenno al mancato acquisto del palazzo Pisani Moretta sul Canal Grande a Venezia. «Ha detto di non averla comprata perché troppo bella per essere una casa da utilizzare solo per qualche fine settimana». Andando via Berlusconi ha lasciato ai Fantin due cd, uno di Apicella e l’altro suo, datato 1952.

All’uscita tanti applausi. Poi l’altro appuntamento a Cansatessa in una delle case di legno fortemente volute nelle frazioni dal sindaco Massimo Cialente che ha atteso lì il premier. Altra tappa, altra famiglia. Ad accogliere Berlusconi, Bertolaso, il sindaco Cialente e la presidente della Provincia Stefania Pezzopane, sono stati Maria Cristina Coccia Colaiuda, il marito Maurizio Mellone e il piccolo Matteo di 6 anni. Un caffè, una ferratella (un dolce tipico aquilano) e naturalmente una foto ricordo. Una visita che si è chiusa con il piccolo Matteo, tifoso dell’Inter che ha dato a Berlusconi il numero del suo cellulare.

«Così ci telefoneremo dopo la partita», gli ha promesso il presidente scherzando sul derby Milan-Inter di domenica..