In coda prima della somministrazione del vaccino

ABRUZZO

Tutti i numeri dei vaccini: 970mila gli immunizzati

L’effetto Green pass fa aumentare anche i tamponi: quasi 38mila in tre giorni. Sfiorate le 4.500 somministrazioni in poche ore, più di 1.700 sono prime dosi

Sono 969.891 le persone vaccinate in Abruzzo su una platea di 1.212.364. Questo dicono i dati aggiornati a ieri mattina, ventiquattro ore dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni sul Green pass, da venerdì diventato obbligatorio nei luoghi di lavoro. Regole che hanno contribuito a far segnare ulteriori record nella nostra regione per quel che riguarda la campagna vaccinale contro il Covid.
BOOM DI VACCINAZIONI. Dall’analisi dei dati dell’attività di immunizzazione emerge un alto numero di vaccinazioni effettuate venerdì: hanno superato 4.400 in un giorno, toccando esattamente quota 4.499. È una statistica significativa, che porta la percentuale di vaccinati all’80,1 per cento. Per rendere l’idea di quanto importante sia la cifra, basta fare un paragone con i giorni precedenti. Ci si accorge, quindi, che le oltre 4.400 somministrazioni rappresentano il dato più alto degli ultimi dieci giorni. Ma non solo, perché se a quello complessivo si vanno a sottrarre i richiami, si evidenzia come siano numerosi gli abruzzesi che hanno deciso nelle scorse ore di avviare l’iter verso l’ottenimento del Green pass.
I TAMPONI. Un altro dato di rilievo è quello legato ai controlli con i tamponi. Sempre relativo a venerdì, ne sono stati eseguiti 13.249: sono entrati nel conteggio tutti i test eseguiti in farmacia per sopperire alla mancanza del certificato verde: è l’ulteriore effetto dell’estensione dell’obbligatorietà del Green pass sul posto di lavoro. Ieri, poi, secondo il bollettino regionale, se ne sono aggiunti altri 12.489, di cui 2.431 molecolari e 10.058 antigenici. E oggi altri 12.025 (2.164 molecolari e 9.861 antigenici)
LE TERZE DOSI. Passando in rassegna altri dati, secondo i numeri di Open- Data e riportati dal Sole 24 Ore, il bilancio di venerdì racconta di 1.737 dosi inoculate e 1.444 richiami. Mentre prosegue la corsa all’ottenimento del Green pass, ci sono però 1.197 terze somministrazioni. Un numero piuttosto alto che va ad incrementare la percentuale di popolazione abruzzese che si è sottoposta al nuovo richiamo immunitario contro il Covid. Entrando nel dettaglio, il 5,48 per cento che ha ricevuto la terza dose riguarda gli ultraottantenni, rappresentanti la fascia al momento più significativa. Tutte le altre, infatti, non toccano nemmeno un punto percentuale e sono suddivise tra settantenni (0,47), sessantenni (0,38), cinquantenni (0,27), quarantenni (0,14), trentenni (0,09) e ventenni (0,06).
IL QUADRO. Raggiunta la tanto attesa immunità di gregge, fissata all’80 per cento, ora cambiano i traguardi da tagliare. Il nuovo obiettivo è quello di toccare il prima possibile l’85 per cento degli abruzzesi immunizzati. Servirà uno sforzo in più che, secondo le proiezioni basate sui ritmi vaccinali, dovrebbe essere premiato tra un mese e 18 giorni. Nel frattempo la nostra regione si piazza leggermente al di sotto della media nazionale per persone vaccinate. Il dato italiano è fermo all’81 per cento, quello abruzzese all’80,1. Lo stesso Abruzzo si mette alle spalle Marche, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Campania, Valle d’Aosta, Calabria, Provincia autonoma di Bolzano e Sicilia.
NESSUNA DOSE. Un’ulteriore statistica interessante per la nostra regione ha a che fare con la percentuale di cittadini che non hanno ancora alcuna dose. Risulta essere, infatti, tra le più alte in Italia: è al 15,8 per cento, oltre un punto (1,2) rispetto alla media nazionale. Dati superiori si registrano solo in sette regioni e una provincia autonoma. Nel dettaglio: Sicilia (21,6 per cento), Calabria (20,6), Provincia autonoma di Bolzano (20,4), Valle d’Aosta (17,7), Campania (17,1), Liguria (16,7), Marche (16,6), Friuli Venezia Giulia (16,3). Per quanto riguarda la popolazione in attesa della seconda dose, infine, la percentuale in Abruzzo si attesta al 4,1: in questo caso risulta essere tra le più basse d’Italia, considerato che è superiore solo a Sardegna, Basilicata, Lazio, Marche e Lombardia.