Vendemmia 2025, scatta il bloccaggio per il vino abruzzese

29 Luglio 2025

Il Montepulciano non potrà essere certificato né venduto fino al 30 settembre 2027. L'eventuale richiesta di sblocco può essere presentata dalle singole aziende che abbiano utilizzato almeno il 70% di tutta la quota di vino disponibile nel corso di quest’anno

ORTONA. Scatta il bloccaggio per il vino abruzzese, vendemmia 2025. Come già accaduto negli anni scorsi, la Regione ha deliberato la riduzione temporanea del prodotto di annata da immettere sul mercato. Nello specifico si potranno rivendicare fino a 110 quintali per ettaro di uva a Montepulciano d’Abruzzo Doc, anziché 150 previsti da disciplinare, pari a 77hll/ha di vino; mentre 40 quintali rimangono in cantina bloccati. Il vino sottoposto a bloccaggio non potrà essere certificato né venduto fino al 30 settembre 2027. L'eventuale richiesta di sblocco può essere presentata dalle singole aziende che abbiano utilizzato almeno il 70% di tutta la quota di vino disponibile nel 2025.

Stesso discorso per l’Igt Terre Abruzzesi o d’Abruzzo, Colli Aprutini, Colline Pescaresi, Colli del Sangro, Colline Frentane, Colline Teatine, del Vastese o Histonium, Terre di Chieti, Pecorino per la quale si stabilisce che la resa di uva per ettaro è fissata in 180 q.li/ha (anziché 220 q-li /ha previsti da disciplinare) mentre sarà bloccata la restante parte pari 40 q.li/ha (differenza tra 220 e 170 q.li/ha). In questo caso il bloccaggio varrà fino al 30 settembre 2026. Il bloccaggio non si applica al vino biologico certificato e alle aziende verticali che imbottigliano il 100 per cento della loro produzione. Si tratta, tecnicamente, dell’attivazione dell’articolo 39 – commi 2 e 4 – della legge 238 del 2016, una misura per la gestione delle produzioni finalizzata a superare gli squilibri congiunturali di mercato e affrontare nel migliore dei modi la prossima vendemmia.

La decisione è stata presa su richiesta del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, ed è stata condivisa dal tavolo verde, convocato dall’assessore all’Agricoltura regionale Emanuele Imprudente che riunisce tutte le principali organizzazioni professionali agricole e le organizzazioni di rappresentanza delle cooperative. “Con il sistema del bloccaggio procediamo nel lavoro di consolidamento delle Denominazioni”, spiega Imprudente. “I vini d’Abruzzo hanno un’altissima qualità e il mercato italiano e internazionale ne sono sempre più consapevoli. Mantenere quindi un rapporto equilibrato rispetto ai prodotti che circolano sul mercato ci permette di proseguire in questa direzione di accrescimento del posizionamento”.

“Negli ultimi anni, grazie ad una proficua interlocuzione con l’assessore Imprudente ed alla piena condivisione del Tavolo Verde allargato, abbiamo raggiunto un discreto riposizionamento del valore mercuriale del Montepulciano d’Abruzzo doc”, afferma il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi. “Tanto ancora dobbiamo fare e con l’imminente vendemmia che si prevede ricca in quantità e qualità, abbiamo ritenuto necessario applicare anche quest’anno, l’articolo 39 per mantenere in equilibrio il più possibile il rapporto domanda-offerta. Come già avvenuto lo scorso anno, raggiunti determinati requisiti, la richiesta di sbloccaggio può essere fatta dalle singole aziende e non più a livello regionale come avveniva in passato”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA