Teramo

Vertice della maggioranza di centrodestra. Al centro del summit: riforme elettorali, nuovi assessori, bilancio e sanità

8 Settembre 2025

Marsilio ha dichiarato: «Incontro utile per ristabilire le strategie, dobbiamo far crescere la classe dirigente abruzzese. Chi va a Roma deve rappresentare tutti, non solo il bacino elettorale che l’ha premiato»

TERAMO. La maggioranza di centrodestra accelera sulla riforma elettorale incentrata sulla rivoluzione del collegio unico Abruzzo al posto dei quattro provinciali, un punto che fa parte del programma elettorale che ha portato la coalizione guidata da Marco Marsilio, di FdI, alla seconda storica conferma alle elezioni del marzo dello scorso anno. Ma non tutti i consiglieri sono d'accordo. È uno dei temi salienti affrontati nel lungo summit del centrodestra che si è svolto oggi a Teramo, promosso dal presidente Marsilio per mettere a punto il programma per la ripartenza dell'attività amministrativa dopo la pausa estiva. Sull'allargamento della Giunta da sei a otto assessori come da emendamento approvato in parlamento, invece ci vorranno non meno di sei mesi per completare il percorso e quindi non si sono nomi ufficiali: l'unica cosa certa è che anche con la concomitanza delle candidature alle politiche del 2027, l'ampliamento potrebbe essere accompagnato da un maxi rimpasto.

Sulla legge elettorale «non è necessario essere tutti d'accordo» ha spiegato Marsilio. «Io ho rinnovato l'invito alla maggioranza a dare seguito ad un preciso impegno elettorale sul quale abbiamo fondato uno dei punti qualificanti del programma di governo. E' importante far crescere la classe dirigente, e far modo che chi vada ad amministrare l'Abruzzo, non rappresenti solo la sua città o al massimo la sua provincia, ma che sia rappresentante di tutta la regione».

Il governatore ha anche sottolineato che «si è parlato anche della giunta con la novità normativa a livello nazionale. Finalmente il governo ha preso atto che sbagliata era una riforma fatta qualche anno fa che ha drasticamente ha ridotto nelle regioni più piccole il numero degli assessori, in alcuni casi solo quattro assessori, che eppure si occupano delle stesse materie di quelli delle grandi regioni». Alla ripresa ci sarà anche l'approvazione della riforma del ciclo idrico integrato