ABRUZZO

Via ai casting della Notte dei Serpenti

Il concertone di Enrico Melozzi si prepara a bissare il successo dello scorso anno. Ecco come partecipare

PESCARA. Si è messa in moto la macchina organizzativa per la seconda edizione de “La Notte dei Serpenti”. Il concertone, ideato e diretto dal maestro teramano Enrico Melozzi per celebrare la cultura e la tradizione musicale abruzzese, si prepara a bissare e – perché no? – a superare il successo della prima edizione, che la scorsa estate ha attirato a Pescara migliaia di persone, guadagnandosi anche un posto in Rai.

Sono stati aperti i casting, rivolti a musicisti a cantanti abruzzesi, di origini abruzzesi, o non abruzzesi ma amanti della terra d’Abruzzo, che abbiano interesse a partecipare a un’iniziativa rivolta alla valorizzazione e alla diffusione della tradizione musicale della regione. Le audizioni saranno online in una prima fase; saranno, poi, seguite da provini dal vivo per la selezione finale. Gli artisti interessati potranno proporre la loro candidatura collegandosi a questo link: https://forms.gle/XstbrsavdcCWTUe97.

Sul form da compilare si legge che l’iniziativa è aperta a musicisti e cantanti «di tutte le età e provenienti dalle più disparate esperienze musicali. Non è necessario essere esperti di canto popolare, ma si richiede una grande musicalità, versatilità e, soprattutto, entusiasmo e voglia di imparare un linguaggio musicale che possa rappresentare l’Abruzzo nei prossimi anni» sulla scena musicale internazionale. Per partecipare ai casting online, occorre inviare un video con un brano a scelta (per i cantanti preferibilmente in dialetto abruzzese).

«Come accaduto nei campi di cotone americani, dove i canti degli schiavi hanno dato origine al Blues, così i canti popolari abruzzesi trovano le loro origini nelle nostre campagne, dove i lavoratori cantavano per esorcizzare la paura di morire dovuta alle condizioni estreme in cui si trovavano, motivo per cui i canti popolari si avvicinano al sacro » spiegava, la scorsa estate, il maestro Melozzi. «Con “La Notte dei Serpenti” ho voluto azionare un doppio meccanismo per celebrare questa parte del nostro patrimonio culturale e per trasmettere la bellezza e la poesia di questa lingua». (r.a.b.)