Villa Pini, arrestato Angelini"Sottratti 100 milioni di euro"

Bancarotta fraudolenta aggravata dal falso in bilancio. Vicenzo Angelini, grande accusatore dell'ex governatore Ottaviano Del Turco, arrestato per presunte tangenti è ai domiciliari nella villa di Francavilla. Accertata una distrazione ripetuta delle risorse finanziarie della società Villa Pini per oltre 100 milioni di euro con prelievi ingiustificati dai conti correnti aziendali e attraverso artifizi e aggiustamenti contabili: una dissipazione. (in foto Vincenzo Angelini)

Vincenzo Angelini, patron di Villa Pini e grande accusatore di Ottaviano Del Turco nella sanitopoli abruzzese,è stato arrestato oggi dalla Guardia di Finanza di Chieti.

L'arresto ai domiciliari nella sua villa di Francavilla al Mare (Chieti) è stato disposto dalla procura di Chieti in merito alla vicenda del gruppo Villa Pini, il cui 1500 lavoratori non percepiscono lo stipendio da oltre un anno.

Il provvedimento firmato dal Gip Marina Valente su richiesta del pool di Pm della Procura guidata da Pietro Mennini ipotizza il reato di bancarotta fraudolenta aggravata dal falso in bilancio.

Lo scorso 17 febbraio il Tribunale di Chieti aveva dichiarato fallito il gruppo Villa Pini che fa capo a Vincenzo Angelini. Le indagini dirette dal pool di magistrati composto dal procuratore capo della repubblica di Chieti, Pietro Mennini, unitamente ai sostituti Giuseppe Falasca e Andrea Dell'Orso hanno portato ad accertare una distrazione reiterata nel tempo delle risorse finanziarie della società Villa Pini per oltre 100 milioni di euro con prelievi ingiustificati dai conti correnti aziendali e attraverso artifizi e aggiustamenti contabili così come rilevato dalle approfondite consulenze tecniche disposte dall'autorità giudiziaria nonchè dai riscontri investigativi della polizia tributaria di Chieti che hanno altresì evidenziato atti di vera e propria dissipazione.

L'approfondita attività investigativa ha preso le mosse dalla trasmissione degli atti da parte della Procura della Repubblica di Pescara a seguito dell' inchiesta sulla sanità che portò, tra l'altro, ad accertare l'occultamento di 21 milioni di euro mediante la sottoscrizione di contratti di sponsorizzazione di comodo. Le successive indagini e i riscontri contabili disposti nel corso dell'inchiesta hanno consentito di rilevare continui prelievi da parte di Angelini di somme di denaro per oltre 95 milioni di euro dai conti correnti intestati alla clinica Villa Pini a favore principalmente di se medesimo o della Novafin s.p.a., holding del gruppo, "ponendo in essere una concreta sostituzione fraudolenta dell'attivo finalizzata a surrogare liquidità certe con crediti difficilmente esigibili".

Sarebbero stati rilevati, inoltre,iscrizione nei bilanci della società Villa Pini di fittizi valori dell'attivo aumenti ingiustificati delle passività della casa di cura attraverso l'iscrizione di ipoteche per 30 milioni di euro sugli immobili finalizzati all'ottenimento di ulteriori liquidità. Anche per le altre aziende del gruppo riconducibili ad Angelini la stessa Procura della repubblica di Chieti ha richiesto nei giorni scorsi la dichiarazione di fallimento interessando nel contempo, per quelle ubicate fuori provincia, le autorità giudiziarie competenti territorialmente.

Con lo stesso provvedimento di arresto nei confronti di Vincenzo Angelini l'autorità giudiziaria ha disposto il sequestro di un notevole quantitativo di oggetti d'arte riconducibili allo stesso Angelini e già rinvenuti e sottoposti a sequestro giudiziario dalle Fiamme gialle a marzo, e aventi un valore al momento stimato superiore a 10 milioni di euro.

Sui beni, ancora oggetto di perizia da parte della Sovrintendenza dei Beni Culturali di Chieti, ci sono quadri di rilevante valore economico riferibili sia ad artisti contemporanei che del passato, tra i quali spiccano Guttuso, De Chirico e Tiziano, un'opera dal valore stimato di oltre 900 mila euro.

"Sugli aspetti penali non entro nel merito, non mi interessano, non è compito mio". Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni commentando l'arresto, da parte della procura di Cheti con l'accusa di bancarotta fraudolenta, del patron di Villa Pini Vincenzo Angelini, grande accusatore nell'inchiesta che ha portato alla decapitazione della precedente Giunta regionale di centrosinistra.

"Dal punto di vista sanitario - ha continuato - ho sostenuto che le attività del gruppo avevano grosse criticità nell'appropriatezza della prestazioni e la politica e l'indirizzo che stiamo seguendo è di riportare l'attività a quello che è utile e appropriato per la Regione Abruzzo salvaguardando parte della occupazione, inteso come professionalità che servono". L'assessore ha chiarito che risultano fallite le attività del gruppo a Chieti. "Esamineremo il problema più approfonditamente appena avremo notizie più precise".