Villa Pini, assunti nuovi infermieri

Cgil e Cisl: i lavoratori sono senza stipendio ma si assume altro personale

PESCARA. «Ai dipendenti si nega lo stipendio da 8 mesi e tra poco saranno 9 i mesi senza salario, mentre si cercano nuovi infermieri da fuori regione. Abbiamo la prova che la famiglia Angelini ha un solo interesse, avere i soldi per sè. Dei dipendenti a loro non interessa nulla». I delegati di Cgil e Cisl, vanno allo scontro frontale con Villa Pini e la proprietà del gruppo sanitario teatino.

I sindacati raccontano quello che ufficialmente sanno: «Nella clinica l’80 per cento dei dipendenti è in malattia, così per far fronte alle esigenze dei reparti vengono assunti infermieri da fuori regione, assunzioni giornaliere e questi lavoratori sono pagati a fine giornata».

«Abbiamo visto», spiega Davide Farina responsabile della Cisl per la sanità privata, «proprio nell’incontro tenuto alla Regione con il presidente Chiodi, i sindacati e la proprietà come il Gruppo Villa Pini e la famiglia Angelini siano interessati solo ai loro soldi. Nemmeno una parola a favore dei lavoratori senza stipendio». Cisl e Cgil però meditano nuove iniziative di lotta. «Le stiamo organizzando», racconta Scottu, «vogliamo mostrare come non ci siamo arresi».

Da ieri, infatti, è iniziata una nuova settimana di lotta per la vertenza Villa Pini e questa volta i sindacati hanno una cartà in più. Il 31 dicembre scadono i termini della diffida della Regione nei confronti del gruppo per gli stipendi non pagati. Passati 15 giorni dalla ricezione della diffida (avvenuta il 16 dicembre scorso) scatta infatti la sospensione automatica dell’accreditamento e da quel momento ogni nuovo ricovero nelle strutture del gruppo Villa Pini non verrà riconosciuto dalle Asl e dunque non sarà pagato.

I sindacati questa volta sembrano uniti nel giudizio critico verso il Gruppo sanitario.
Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno «stigmatizzato», come, «irresponsabile e perennemente dilatorio», nel verbale firmato al termine della riunione con la Regione.

Sulla questione Villa Pini torna anche il Partito democratico che mette in guardia la Regione. Il segretario regionale Silvio Paolucci osserva che il banco di prova sarà a gennaio quando la Regione avrà le carte in mano per la revoca degli accreditamenti ma nel contempo per i dipendenti non si annuncia nulla di nuovo. Il Gruppo Angelini può portare avanti la sua sfida ancora per sei mesi contro la giunta regionale accusata dalla Clinica di non aver pagato passate spettanze per 100 milioni di euro. «Siamo anche noi in attesa della data del 31 dicembre e la revoca dell’accreditamento», osserva Paolucci, «continuamo a ritenere che le istituzioni siano ancora ferme. Attendiamo, ad esempio, quali siano le proposte della Regione in merito ai lavoratori del Gruppo, se saranno trasferiti in altre strutture, pubbliche o private. Noi come Partito democratico abbiamo fatto delle proposte che prevedevano percorsi di riassunzione. La giunta ha bocciato i nostri emendamenti ed ora non sappiamo cosa si intende fare con i lavoratori, rischiando di avere una doppia beffa: niente stipendio e niente lavoro. Anche altre istituzioni sono ferme. Nessuno, infatti, si è mosso in relazione alle carte rese pubbliche che ci dicono che la prioprietà ha movimentato capitali non denunciati, mentre i lavoratori già non percepivano gli stipendi».