Il voto sullo Stato della Palestina arriva anche in Consiglio regionale: «L’Abruzzo si schieri con Gaza»

Nella foto Erika Alessandrini del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale con una maglietta pro Palestina

26 Settembre 2025

​​​​​​Sono due le risoluzioni che saranno discusse martedì prossimo: una è del M5S e l’altra del Pd. Alessandrini: «La politica delle destre spesso non ha il coraggio di ascoltare i cittadini, ora lo faccia»

L’AQUILA. «La Regione Abruzzo condanni ufficialmente il genocidio del popolo palestinese; sospenda ogni accordo o cooperazione con enti e istituzioni israeliane; promuova iniziative di solidarietà concreta, dall’invio di aiuti umanitari all’accoglienza dei civili feriti; solleciti il governo nazionale al riconoscimento dello Stato di Palestina e a sostenere sanzioni mirate contro i responsabili di crimini di guerra». Così la consigliera regionale del M5S Erika Alessandrini presenta la sua risoluzione che sarà discussa durante il consiglio di martedì prossimo (ore 15) nella sala Spagnoli all’Emiciclo. Sono due le risoluzioni contro la guerra a Gaza che arriveranno in aula e che rischiano di spaccare il consiglio e monopolizzare la discussione: oltre a quella di Alessandrini ce n’è anche un’altra presentata dal consigliere Pierpaolo Pietrucci del Pd.

Le due risoluzioni hanno lo stesso obiettivo: portare in un’aula istituzionale il termine “genocidio” e creare un fronte politico contro la guerra a Gaza impegnando la Regione a sospendere immediatamente ogni relazione economica, istituzionale, amministrativa e di cooperazione con lo Stato di Israele, alla luce delle violazioni del diritto internazionale umanitario in corso.

«Quello in Palestina è un genocidio e nessuno può continuare a nascondersi dietro formule ambigue», dichiara Alessandrini, «in pochi mesi oltre 60mila civili palestinesi sono stati uccisi, migliaia di bambini inclusi, mentre un popolo intero viene condannato alla fame e alla disperazione. Tacere significa essere complici». Il dibattito in consiglio arriva dopo l’attacco con i droni alla Global Sumud Flotilla, missione civile carica di aiuti umanitari colpita in acque internazionali e poi scortata da una fregata di Stato: «Un atto», dice Alessandrini, «che ha indignato governi e organizzazioni per i diritti umani e che ha mostrato come persino i tentativi di soccorso siano ostacolati con la forza. La Sumud Flotilla rappresenta la speranza ma è stata accolta con le bombe. È la dimostrazione che non siamo di fronte solo a una guerra, ma a un disegno di annientamento che la comunità internazionale deve fermare».

Intanto, a Gaza, le Nazioni Unite denunciano una carestia senza precedenti, con centinaia di morti ogni giorno per mancanza di cibo e cure. La Corte penale internazionale ha già emesso mandati di arresto per i vertici del governo israeliano con accuse di crimini di guerra e contro l’umanità. «In tutta Italia, da Milano a Roma, da Napoli a Bologna, passando per le principali città abruzzesi decine di migliaia di cittadini hanno partecipato a presidi e cortei contro il genocidio palestinese. Il 22 settembre scorso», continua la consigliera M5S, «si è tenuto anche uno sciopero nazionale pro Palestina, che ha portato la protesta nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle piazze, chiedendo a gran voce lo stop delle forniture militari e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Una nuova manifestazione nazionale è prevista a Roma per il prossimo 4 ottobre», dice Alessandrini, «le piazze italiane gridano quello che la politica delle destre spesso non ha il coraggio di dire ascoltiamo i cittadini, ascoltiamo chi non accetta più che l’Italia resti neutrale davanti a un massacro».

Secondo la consigliera, approvare la risoluzione «è un atto di responsabilità politica e morale, la nostra voce regionale può sembrare piccola, ma unita a quella di altre Regioni, delle piazze e dei cittadini, diventa un grido che nessun governo potrà ignorare. Non possiamo restare muti davanti alla cancellazione di un popolo».