Attualità

Giubileo dei giovani, il Papa: “Siamo con i ragazzi di Gaza e Ucraina”. Con Leone pregano anche migliaia di abruzzesi

3 Agosto 2025

Oltre un milione di fedeli a Tor Vergata per la messa conclusiva del Pontefice. E parte un messaggio forte per la pace. Il viaggio a Roma di tanti giovani della nostra regione

Oltre un milione di persone presenti a Tor Vergata per il Giubileo dei Giovani "è un numero più che attendibile perché le aree, come si vede dall'aereo, sono tutte piene e sono aree che possono contenere" quel numero. Così il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, parlando con i cronisti nella sala grandi eventi della Questura di Roma.

A Tor Vergata si è tenuta la messa presieduta da Papa Leone XIV che chiuderà il Giubileo dei Giovani. Concelebrano con il Papa venti cardinali, 450 vescovi e 7mila sacerdoti. Lo riferisce la sala stampa vaticana.

Leone ai giovani ha parlato delle loro fragilità invitandoli a non farne un "tabù". "La fragilità di cui ci parlano, infatti, è parte della meraviglia che siamo", ha detto nell'omelia della messa a Tor Vergata. "Pensiamo al simbolo dell'erba: non è bellissimo un prato in fiore? Certo - ha proseguito Papa Leone -, è delicato, fatto di steli esili, vulnerabili, soggetti a seccarsi, piegarsi, spezzarsi, e però al tempo stesso subito rimpiazzati da altri che spuntano dopo di loro, e di cui generosamente i primi si fanno nutrimento e concime, con il loro consumarsi sul terreno. È così che vive il campo, rinnovandosi continuamente, e anche durante i mesi gelidi dell'inverno, quando tutto sembra tacere, la sua energia freme sotto terra e si prepara ad esplodere, a primavera, in mille colori".

Il Papa ha detto sempre rivolto ai giovani: "Noi pure, cari amici, siamo fatti così: siamo fatti per questo. Non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un'esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell'amore". "Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno". "Vi affido a Maria, la Vergine della speranza. Con il suo aiuto, tornando nei prossimi giorni ai vostri Paesi, in tutte le parti del mondo, continuate a camminare con gioia sulle orme del Salvatore, e contagiate chiunque incontrate col vostro entusiasmo e con la testimonianza della vostra fede! Buon cammino!", ha concluso Papa Leone. Nell'omelia il Papa ha citato un discorso di Bergoglio: "Ciascuno di noi è chiamato a confrontarsi con grandi interrogativi che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma ci invitano a metterci in cammino, a superare noi stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c'è volo. Non allarmiamoci, allora, se ci scopriamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!". "Siamo con i giovani di Gaza, con i giovani dell'Ucraina e di ogni terra insanguinata dalla guerra" ha detto il Papa all'Angelus, alla fine della messa. "Voi siete il segno - ha detto Prevost al milione di ragazzi che hanno partecipato alla celebrazione - che un altro mondo è possibile, un mondo di amicizia in cui i conflitti non vengono risolti con le armi ma con il dialogo". "Il pellegrinaggio dei giovani continua": lo ha detto il Papa ricordando la Giornata Mondiale della Gioventù a Seoul nel 2027 e annunciando la data, "dal 3 all'8 agosto". Verso il termine dell'omelia è iniziato un lento deflusso dei pellegrini che stanno raggiungendo la stazione Anagnina della metropolitana. Prima della messa, il pontefice ha fatto un lungo giro in papamobile in tutti i settori dove i giovani questa notte hanno pernottato, nonostante sia arrivata un po' di pioggia durante la notte. I ragazzi lanciano al Papa, in segno di affetto, bandiere e peluche. Il questore di Roma, Roberto Massucci, dalla Sala Grandi Eventi della Questura, commenta: "È la settimana più impegnativa di questo Giubileo, la più grande manifestazione organizzata negli ultimi 25 anni: tutto è andato bene grazie allo sforzo di 10mila donne e uomini delle forze dell'ordine, ma anche del volontariato, della Protezione Civile, insieme ai tantissimi giovani che hanno partecipato a questo grande evento giubilare".

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L’ABRUZZO DEI GIOVANI PREGA CON PAPA LEONE XIV

                                       di PIETRO GUIDA

Saranno numerosi e rumorosi gli abruzzesi presenti oggi a Roma per partecipare agli eventi conclusivi del Giubileo dei giovani a Tor Vergata. Un appuntamento che si preannuncia storico per l’affluenza e per l’intensità spirituale, con oltre mezzo milione di ragazzi provenienti da 146 Paesi del mondo che da ieri hanno affollato la Capitale per vivere due giorni di preghiera, incontro e testimonianza con Papa Leone XIV. Per l’Abruzzo, la partecipazione rappresenta un segno forte di fede e di appartenenza ecclesiale, in linea con la tradizione di una terra che custodisce profondi legami con San Francesco e con la Chiesa universale. I giovani delle sette diocesi abruzzesi sono partiti nelle ultime ore per raggiungere Roma con pullman organizzati da parrocchie, associazioni e movimenti, pronti a unirsi a un evento che rimarrà nella memoria di questa generazione.

L’ATTESA PER IL PAPA Sono passati dodici anni da quando, da neo-eletto pontefice, Francesco guidò la veglia della Gmg di Rio de Janeiro sulla spiaggia di Copacabana. Oggi Papa Leone XIV raccoglie quell’eredità e, come allora, le sue parole ai giovani sono destinate a lasciare un segno. La veglia dell’altra sera ha aperto ufficialmente l’incontro, mentre questa mattina il pontefice celebrerà la messa solenne a Tor Vergata. Le riflessioni e l’omelia del Papa sono attese come momenti centrali del Giubileo, capaci di orientare la vita di milioni di giovani. «I giovani hanno bisogno di trovare la vera gioia, la vera felicità», ha sottolineato Leone XIV ieri incontrando gli artisti che hanno animato l’evento. «Per me è un privilegio, una benedizione poter partecipare a questa missione come vescovo di Roma, conoscendo soprattutto la fede, l’entusiasmo e la gioia che condividiamo». Il Papa ha poi ringraziato i ragazzi impegnati nell’animazione con musica, danza e arte, esortandoli a mettere i propri talenti al servizio degli altri: «Chiedo a Dio che vi benedica e vi aiuti ad accompagnare questi giovani, che hanno anche tanto bisogno di trovare la vera gioia, la vera felicità che troviamo tutti noi in Gesù Cristo».

UN POPOLO IN CAMMINO L’evento non è una vera Gmg, ma per numeri e organizzazione si avvicina molto a un raduno mondiale della gioventù. Secondo i dati ufficiali, circa il 70% dei partecipanti proviene dall’Europa, con delegazioni consistenti anche dal Nord America e da Paesi duramente segnati da guerre e crisi, come Siria, Ucraina, Gaza, Myanmar, Iran e Sud Sudan. Dall’Africa, nonostante le difficoltà logistiche, sono arrivati gruppi numerosi: solo dalla Tanzania oltre 200 ragazzi, molti dei quali per la prima volta fuori dal loro Paese. Altri hanno viaggiato dalle Filippine, dall’Amazzonia e dalle comunità cristiane del Medio Oriente per non mancare a questo appuntamento.

L’ABRUZZO IN PRIMA LINEA La presenza dei giovani abruzzesi, di movimenti, gruppi, associazioni e parrocchie, ospitati in scuole, palestre e locali parrocchiali di Roma, testimonia l’impegno delle comunità locali nel sostenere la formazione e l’accompagnamento delle nuove generazioni. In vista dell’offerta dell’olio per la lampada votiva sulla tomba di san Francesco ad Assisi, in programma il 3 e 4 ottobre, il Giubileo dei giovani rappresenta per l’Abruzzo un momento di grazia e di responsabilità. Il messaggio di Papa Leone XIV, rivolto a tutti i ragazzi del mondo ma ascoltato con particolare attenzione dai giovani della regione, potrà tracciare un cammino che va oltre questi due giorni, rafforzando il legame con Cristo e con la Chiesa universale. In questi giorni le diocesi abruzzesi hanno accolto anche giovani provenienti da altre regioni italiane o altre nazioni.

SICUREZZA E ACCOGLIENZA Fin dall’apertura dei varchi, avvenuta sabato mattina, l’organizzazione ha lavorato per garantire flussi ordinati e sicuri. I pellegrini hanno dovuto superare quattro step di controllo, tra portali metal-detector e verifiche affidate alle forze dell’ordine e al personale di stewarding. All’interno dell’area riservata è stata predisposta la distribuzione di lunch box certificati e di braccialetti colorati per monitorare gli ingressi e la capienza dei settori. La gestione della sicurezza, coordinata dal Centro per la Gestione dell’Evento attivo presso la questura di Roma, vede impegnati Protezione civile e forze di polizia lungo i cinque percorsi pedonali principali di accesso a Tor Vergata.