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«Stellantis, produzione a picco: crollo di un terzo nel 2025», la denuncia della Fim. I timori per Atessa

7 Ottobre 2025

Continua a peggiorare la produzione Stellantis: nei primi 9 mesi dell’anno, secondo i dati della Fim Cisl, il calo è del 31,5%. Ad Atessa la diminuzione è del 23.9% 

Continua a peggiorare la produzione Stellantis. Nei primi 9 mesi - secondo i dati della Fim Cisl- sono state realizzate 265.490 unità tra auto e veicoli commerciali, con un calo del -31,5% sullo stesso periodo 2024. Per le auto la flessione è del 36,3% (151.430 unità), per i furgoni del 23,9% (114.060). Tutte le fabbriche registrano perdite tra il 17% e il 65%. "Il 2025 chiuderà con una riduzione di un terzo dei volumi produttivi, ben peggiore di quanto previsto: poco più di 310.000 unità, con le auto sotto quota 200.000" dice il leader Fim, Ferdinando Uliano che considera cruciale l'incontro con l'ad Antonio Filosa del 20 ottobre.

E per quanto riguarda Atessa? Uliano in una nota spiega: “La produzione di veicoli commerciali ad Atessa si è attestata a 114.060 unità, con un calo del -23,9% rispetto al 2024. Dalla seconda metà dello scorso anno dalle iniziali previsioni su 15 turni si è passati al ricorso stabile alla cassa integrazione, che ha coinvolto tra i 700 e i 1.000 lavoratori. La contrazione degli ordini, prima sui cabinati e poi anche sui Van è la causa principale. Dall’inizio dell’anno la media giornaliera dei lavoratori in CIG è stata di circa 700 unità». 

"Chiederemo a Filosa - ha spiegato Uliano - di rafforzare e migliorare il piano di investimenti ottenuto dopo lo sciopero del settore auto del 18 ottobre 2024 e la successiva uscita di Tavares. Quel piano prevede anche per l'Italia la nuova piattaforma Small con due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028. La nuova 500e a Mirafiori accanto alla 500 ibrida in produzione da novembre 2025. L'introduzione di versioni ibride per le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, la nuova gamma large sui veicoli commerciali, lo sviluppo anche delle versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena è previsto il lancio del progetto alto di gamma con il trasferimento di Maserati Gt eGc. Rimangono invece preoccupazioni sul futuro di Termoli dopo lo stop alla gigafactory.

AMMORTIZZATORI. Quasi la metà della forza lavoro del gruppo Stellantis oggi è interessata da ammortizzatori sociali. Emerge dal Report della Fim Cisl, illustrato dal segretario generale Ferdinando Uliano. "Il nostro obiettivo è quello di garantire a ogni sito produttivo una prospettiva industriale e occupazionale certa, contrastando qualsiasi atto unilaterale, chiusura o licenziamento, e orientando la transizione tecnologica verso soluzioni concrete, condivise e socialmente sostenibili. Un obiettivo tutt'altro che scontato, alla luce dei livelli produttivi registrati nel 2024 e nel 2025" ha affermato Uliano.

A Mirafiori resta attivo il contratto di solidarietà fino al 31 gennaio 2026, utilizzato al 40% dai circa mille lavoratori della 500 Bev. Diversi lavoratori risultano in distacco sulla produzione del cambio elettrico eDct. Nell'ultimo trimestre si sono registrati solo 37 giorni lavorativi sulla linea della 500 Bev. A Melfi nel primo semestre - sempre secondo i dati della Fim - si sono registrati 57 giorni di fermo collettivo gestiti con contratto di solidarietà (187 turni persi). Negli altri giorni l'utilizzo medio del contratto di solidarietà è stato del 63%, coinvolgendo ogni giorno circa 3.050 lavoratori. La perdita di volumi ha già avuto conseguenze occupazionali: dal 2021, circa 2.370 lavoratori sono usciti incentivati su base volontaria, portando gli occupati a 4.670. Sono circa 350 i lavoratori in prestito presso altri stabilimenti. A Pomigliano le giornate di cassa integrazione collettiva sono state 51 sulla linea Tonale/Hornet e 36 sulla Panda, coinvolgendo tra i 3.000 e i 3.750 lavoratori. Da luglio è attivo il contratto di solidarietà con un utilizzo medio del 39% del totale dei lavoratori. A Cassino da quattro anni si lavora su un solo turno. A oggi, si sono registrate oltre 84 giornate di fermo produttivo; nelle giornate lavorate, circa 600 lavoratori sono stati coinvolti nel contratto di solidarietà. A Modena il contratto di solidarietà ha coinvolto i 214 lavoratori con un utilizzo medio intorno al 50%.

Ad Atessa dall'inizio dell'anno la media giornaliera dei lavoratori in cassa integrazione è stata di circa 700 unità.