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1 Novembre

Oggi, ma nel 1987, a Gargallo di Carpi, veniva ritrovato il cadavere di Marina Balboni (nella foto, la prima da sinistra, insieme a Claudia Santachiara, al centro, e Fabiana Zuccarini, a destra), di 21 anni, considerata la terza di dieci vittime del cosiddetto mostro di Modena. Era stata strangolata col suo foulard giallo. Il serial killer sarà destinato a non avere nome e cognome, né un volto. Verrà ritenuto attivo, tra il 1983 e il 1995, infierendo contro donne tossicodipendenti, prostitute per procurarsi la droga. Il primo omicidio, riconducibile all'uccisore sequenziale di lucciole per una dose, era verosimilmente quello di Filomena Gnasso, finita con cinque coltellate, il 15 novembre 1983, nella zona del mercato del bestiame modenese. L'ultimo delitto sarà presumibilmente quello di Monica Abate, di 32 anni, del 3 gennaio 1995, morta per rottura dell'osso ioide, nella sua abitazione di rua Freda a Modena. Nel mezzo della mattanza tutti casi che verranno reputati "di serie B" dall'opinione pubblica per la deriva esistenziale imboccata dalle malcapitate. L'elenco: Giovanna Marchetti, di 19 anni, uccisa a mattonate sulla testa, alla fornace di Baggiovara, il 21 agosto 1985; Donatella Guerra, di 22, accoltellata al petto e alla gola, il 12 settembre 1987, alla cava dei laghetti di San Damaso; Claudia Santachiara, di 24, strangolata il 30 maggio 1989, a Panzano di Campogalliano; Fabiana Zuccarini, di 21, strozzata nella data simbolo dell'8 marzo 1990, a Staggia di Bomporto; Antonietta Sottosanti, al Windsor park di Modena, soffocata con una calza di nylon e poi bruciata, il 13 ottobre 1990; Anna Abruzzese, di 33, a San Prospero, strangolata con un filo di ferro, il 4 febbraio 1992; Anna Maria Palermo, di 21, finita con 12 stilettate al cuore, il gennaio 1994, a Corlo.

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