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10 APRILE

Oggi, ma nel 1938, a Pau, in Francia, si disputava il gran premio d’Europa di Formula 1, che passerà alla storia dell’automobilismo mondiale per la sconfitta nazista della scuderia Mercedes Benz che Adolf Hitler cercherà di cancellare. Tagliava per primo il traguardo il transalpino René Dreyfus, al volante della azzurra Delahaye 145, della squadra Ecurie Bleue, beffando l’asso tedesco Rudolf Caracciola che gareggiava sulla debuttante freccia d’argento W154, messa a punto dall'ingegnere Ferdinand Porsche su mandato diretto del Fuhrer. Le vetture del Terzo Reich erano tecnicamente migliori, il motore era sovralimentato e quindi in grado di maggiori prestazioni, ma necessitava anche di più carburante rispetto a quello montato sulla macchina francese.

Dreyfus (nella foto, particolare, dietro, sul bolide col numero 2 prima del sorpasso decisivo a Caracciola, davanti, col contrassegno 6, dall’archivio Keyston/Getty) riusciva a gestire con maestria tale differenza, a non fermarsi mai e ad avere la meglio nella sfida che più che sportiva era tutta politica. Il nizzardo, che per giunta era ebreo, era capace di chiudere la propria partecipazione, da 100 giri di pista, in 3 ore 8 minuti 59 secondi, senza mai effettuare il rabbocco di benzina. Anticipando così la Mercedes di regime di 1 minuto e 51 secondi. Beffa delle beffe, in quel contesto, la terza piazza spettava all’italiano Gianfranco Comotti, pure lui sulla francese Delahaye 145, sviluppata da Charles Weiffenbach, grazie al finanziamento della statunitense Lucy O’Reilly Schell, migliorando la precedente 135, proprio con l’idea di poter sfidare e magari anche battere le Auto Union e le Mercedes Benz tedesche. Il 27 agosto 1937 Dreyfus, a bordo di una delle quattro Delahaye 145 prodotte, aveva fissato il record del mondo di velocità: sotto l'occhio vigile dei cronometristi dell'Auto club di Francia aveva percorso 16 giri del tracciato di Monthlery, nella periferia parigina, in 1 ora 21 minuti 49 secondi, alla media di 146 chilometri all’ora

. Il successo era stato tale da essere celebrato dalla stampa non solo specializzata. Il capo supremo della Germania, che aveva stabilito di far valere la supremazia della razza ariana anche nello sport, particolarmente nelle prove di velocità a quattro ruote, diventava furibondo per essere stato surclassato. Tanto che, quando le forze naziste invaderanno Parigi, il 14 giugno 1940, tra i compiti segreti dei suoi inviati vi sarà anche quello di trovare e distruggere la Delahaye di Dreyfus. Ma soprattutto di cancellare e ricompilare l’albo d’oro dell’increscioso gran premio di Pau del 10 aprile 1938, riscrivendo lo svolgimento della competizione. Un ufficiale della Gestapo verrà spedito nella sede dell’Automobile club di Francia, in Place de la Concorde, e requisirà i libri contenenti le annotazioni degli ordini d’arrivo delle corse. Ma la vettura incriminata non verrà trovata perché precauzionalmente spostata in America.