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11 febbraio

Oggi, ma nel 1948, nelle sale cinematografiche italiane, usciva la versione tricolore del lungometraggio animato, in technicolor, della Walt Disney, Bambi. Della durata di 70 minuti, era stato proiettato, per la prima volta, negli States, il 13 agosto 1942, in piena seconda guerra mondiale. Proprio il conflitto bellico era stata la causa del ritardo per la ottimizzazione della versione per il Belpaese (nella foto, particolare della locandina originale del '48, stampata dalla Zincografica fiorentina di Pontassieve, in quell'anno).

Era basato sul romanzo per ragazzi "Bambi, una vita nei boschi", scritto, in tedesco, dal giornalista ungherese, ma naturalizzato austriaco e poi svizzero, Siegmund Salzmann, alias Felix Salten, pubblicato, nel 1923, dalla prestigiosa casa editrice Ullstein Verlag di Berlino, fondata nel 1877. Nella versione a stelle e strisce, rispetto al libro, la Disney, quale espediente di maggior successo narrativo, aveva cambiato la natura del protagonista principale: da capriolo a cervo dalla coda bianca. La scelta era stata effettuata perché in America non c'erano abitualmente caprioli, mentre i cervi dalla coda bianca erano più diffusi e quindi più vicini all'immaginario collettivo degli statunitensi.

Il film in Usa aveva ricevuto tre nomination agli Oscar. La prima come miglior sonoro, dovuto al lavoro di Sam Slyfield; la seconda come migliore canzone, per Love Is a Song, cantata in originale da Donald Novis; la terza per la miglior colonna sonora, composta da Frank Churchill con Larry Morrey ed Ed Plumb. Inoltre la pellicola era stata quella col maggiore incasso riscontrato ai botteghini nell'anno cinematografico 1942. Quando approdava nella Penisola, Bambi era già stato distribuito, in ordine cronologico, in: Brasile, Argentina, Messico, Australia, Trinidad e Tobago, Svezia, Venezuela, Portogallo, Svizzera, Lussemburgo, Guatemala, Honduras, Turchia, Canada, Cecoslovacchia, Unione Sovietica, Norvegia, Danimarca, Hong Kong, Francia, Finlandia, Belgio e Paesi Bassi.

Nella versione italica i doppiatori erano: Gianfranco Bellini, per la voce di Bambi adolescente e adulto; Lydia Simoneschi, per la madre di Bambi; Miranda Bonansea, per Faline, la compagna di Bambi, adulta; Mario Besesti, per il padre di Bambi, ovvero il Principe della foresta; Olinto Cristina, per l'Amico gufo, l'anziano saggio; Clelia Bernacchi, per la madre di Tamburino, l'amico coniglio. Il primo doppiaggio italiano, che era stato eseguito nel 1948, negli stabilimenti Fono Roma, dalla Cooperativa doppiatori cinematografici, era stato curato da Alberto Liberati. Risentiva della traduzione un po' libera, ovvero con alcune frasi mal trasposte dall'inglese e altre addirittura aggiunte per rendere più fluido il parlato.

Nel '68, per la prima riedizione italiana, il film verrà ridoppiato, dalla stessa azienda e nello stesso studio, con nuovi dialoghi, scritti da Roberto De Leonardis, basandosi su quelli del 1948, ma correggendone gli errori e le licenze. L'operazione verrà diretta da Giulio Panicali e riguarderà anche tutte le canzoni, coordinate da Pietro Carapellucci, cantate da Maria Cristina Brancucci.