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12 AGOSTO

Oggi, ma nel 1987, a Viareggio, in provincia di Lucca, nello Stadio dei pini, al Meeting di atletica, Alessandro Andrei, in forza al gruppo sportivo Fiamme oro della Polizia di Stato, davanti a 15mila spettatori, stabiliva il record mondiale nel getto del peso, con 22,91 metri. Nei sei giorni di prove dell’appuntamento annuale ideato nell’estate 1972, in vista dei giochi a cinque cerchi di Monaco di Baviera, la progressione era: 22,19; 22,37; 22,72; 22,84; 22,91; 22,74. Il record mondiale di Andrei durerà fino al 22 maggio 1988, quando, a La Canea, in Grecia, Ulf Timmermann, di Berlino est, del 1962, sarà capace di far segnare 23,06, risultando il primo uomo in grado di superare la barriera dei 23 metri.

Dopo la caduta del muro di Berlino e la riunificazione tedesca, lo scandalo del doping di Stato travolgerà anche Timmermann, i suoi risultati precedenti verranno messi in dubbio e quelli successivi scenderanno notevolmente sotto gli standard. Il gigante Andrei, 191 centimetri di altezza per 118 chilogrammi di peso corporeo in gara, era fiorentino di Scandicci, classe 1959, già medaglia d’oro alle olimpiadi di Los Angeles 1984 (nella foto, particolare, proprio in quella occasione, durante la sua prova), con la distanza di 21,26, dove era stato il primo atleta azzurro a conquistare il riconoscimento del metallo più pregiato in quella specialità nella storia dell’atletica tricolore. Il 29 agosto successivo, a Roma, allo Stadio Olimpico, farà suo l’argento nei campionati del mondo di atletica, con 21,88, dietro lo svizzero Werner Günthör che riuscirà a imporre 22,23.

Vera e propria icona internazionale di specialità, Andrei era capace di tenere alta l’attenzione sul suo sport anche da parte dei non strettamente appassionati, così come era accaduto per altri grandi azzurri dell'atletica leggera. Pietro Mennea, nella velocità, col record mondiale di 19,72, sui 200 metri piani, fissato nelle Universiadi di Città del Messico, del 12 settembre 1979. Sara Simeoni, nel salto in alto, col record mondiale di 2,01 metri, del 4 agosto 1978, stabilito a Brescia, nel raduno tra le nazionali di Italia e Polonia. O, andando ancora a ritroso, Romano Vecchietti, record mondiale nella 50 chilometri di marcia, a Roma, il 16 settembre 1928, con 4 ore 30 minuti 22 secondi. Abdon Pamich, ugualmente primatista mondiale nella 50 chilometri di marcia, a Ponte San Pietro, in quel di Bergamo, il 16 ottobre 1960, con 4 ore 3 minuti 2 secondi.