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12 settembre

12 Settembre 2025

Oggi, ma nel 1992, a Lecce, nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi”, spirava dopo sette ore d’agonia Daniele Gravili, di 3 anni, che, alle 14, nella frazione marina di Torre Chianca era stato rapito, seviziato, violentato e soffocato sulla battigia. Il bambino era stato fatto uscire, molto probabilmente con delle caramelle, dal recinto chiuso dell’abitazione per le vacanze dove era intento a giocare mentre dentro casa, al civico 12 di via Palamita, i genitori, Raffaele e Silvana Mazzotta erano intenti a preparare i bagagli per rientrare nella dimora in città, a 10 chilometri di distanza. Il piccolo Daniele era stato rinvenuto agonizzante sulla spiaggia coi vestiti lacerati e sporchi e delle alghe nei pantaloncini. Verosimilmente mentre veniva brutalizzato aveva provato a ribellarsi ed era stato zittito infilandogli la faccia nella sabbia i cui granelli avevano ostruito i polmoni. Sul corpicino erano presenti macchie di sangue e di sperma. L’episodio desterà enorme clamore non solo nel Salento. Scalpore che crescerà quando, il 4 ottobre successivo, scoppierà anche il caso di Simone Allegretti, di 4 anni, legato al presunto “Mostro di Foligno” accostato alla figura di Luigi Chiatti. Così anche per l’omicidio Gravili (nella foto, particolare, la notizia del funerale officiato nella chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio riportata sul quotidiano torinese “La Stampa” del 15 settembre di quel 1992) si parlerà di un “mostro”, quello di Torre Chianca. Comunque il delitto rimarrà senza un colpevole assicurato alla giustizia. Nonostante l’impegno dell’avvocato Pasquale Corleto, iniziale difensore dei coniugi Gravili, che andrà ben oltre il dovere professionale. Si spingerà, infatti, persino a proporre una sorta di taglia. Il bonus da cento milioni di lire, eventualmente messo a disposizione da uno sponsor, da assegnare, a chi fosse stato in grado di apportare notizie utili alla risoluzione del giallo scavalcando il muro d’omertà e oltrepassando la barriera d’indifferenza tra i frequentatori -quel tragico 12 settembre ’92- della spiaggia posta a ridosso della torre cinquecentesca d'avvistamento fatta edificare dagli spagnoli in lotta contro i saraceni.