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13 febbraio

Oggi, ma nel 1945, a Roma, avveniva la conversione al cattolicesimo, con relativo atto di battesimo, di Israel Zoller, che fino alla fine di settembre 1944 era stato rabbino capo della comunità ebraica capitolina, considerata una tra le più importanti al mondo formatasi dopo la diaspora. Zoller era stato in carica alla guida degli ebrei di Roma dall'inizio del 1939. Nel rituale di avvicinamento alla religione della Chiesa di San Pietro assumeva il nome di Eugenio, poi Eugenio Pio, in omaggio al pontefice Eugenio Pacelli, elevato sul soglio pontificio il 2 marzo 1939 come Pio XII e che rimarrà in carica fino al 9 ottobre 1958. Pio XII era ritenuto da Zoller, o Zolli, cognome italianizzato dopo l'avvento delle leggi razziali mussoliniane del 1938, uno degli uomini fondamentali del suo percorso religioso.

Il ruolo del Papa era rimarcato soprattutto per il contributo fornito dal sommo capo della Santa sede alla salvezza degli ebrei dalla persecuzione nazista durante il secondo conflitto mondiale. Notevole importanza aveva avuto un episodio: il 27 settembre 1943, sempre nell'Urbe, il colonnello delle SS Herbert Kappler, responsabile della polizia politica nella Città eterna occupata dalle truppe di Adolf Hitler, aveva intimato a Zoller di consegnargli, entro 24 ore, 50 chilogrammi di oro a pena della deportazione degli ebrei del Ghetto romano in Germania e poi nei campi di concentramento. Zoller, disperato, era stato aiutato da Papa Pacelli con 15 chilogrammi di materiale aureo provenienti dalle riserve Vaticane, necessari per raggiungere quota 50 rispetto ai 35 faticosamente raccolti in giornata.

Zoller, originario di Brody, in Ucraina, classe 1881, docente universitario di lingua e cultura ebraica, con il suo gesto provocherà dapprima imbarazzo, poi sdegno, quindi scandalo, sia per il mondo ebraico che per quello cattolico. Ne seguirà una accurata rimozione: facendo precipitare il personaggio e la potenza della sua scelta nell'oblio.

A distanza di un anno dalla conversione di Zoller (nella foto a destra, insieme a padre Gosselino Birola, a sinistra, suo confidente spirituale) seguiranno lo stesso tormentato iter anche la moglie Emma e la figlia Myriam. Tutta la scottante vicenda verrà raccontata dall'americana residente in Francia Judith Cabaud, come Zoller altra ebrea convertita, nella biografia "Il rabbino che si arrese a Cristo", pubblicata dalla casa editrice San Paolo, di Milano, nel 2002.