TODAY

13 febbraio

Oggi, ma nel 1975, a Comerio, in provincia di Varese, veniva sequestrato Tullio De Micheli, di 61 anni, originario di Genova, titolare, a Mornago, di una fonderia di ghisa che dava lavoro a 17 operai e fatturava 300 milioni di lire l’anno. Il malcapitato (nella foto, particolare) veniva bloccato dai malviventi mentre tornava a casa, a bordo della sua Peugeot, dove era atteso dalla figlia Giacomina, che aveva 40 anni ed era farmacista a Gemonio, per festeggiare il compleanno del marito Gianni Bianchi.

I rapitori chiederanno 3 miliardi di lire di riscatto, cifra che verrà pagata non senza grandi sforzi, poiché la famiglia De Micheli non possedeva un simile importo, ed era costretta a vendere tutti i beni pur di onorare la richiesta degli aguzzini. Nonostante il saldo del conto De Micheli non farà più ritorno nella sua dimora. Presumibilmente morirà soffocato dalla sua dentiera durante i maltrattamenti subiti con un cuscino premuto sul viso per non farlo urlare. Per la famiglia non ci sarà neppure la possibilità di recuperare il cadavere.

De Micheli, la cui singolarità del caso faceva conoscere a livello nazionale la cosiddetta stagione dei sequestri, nel già rovente clima degli anni di piombo, caratterizzati dalla presenza del terrorismo rosso e nero, era già stato vittima del tentativo di rapimento, verificatosi l’anno precedente, il 24 gennaio 1974, a Mornago. L’operazione era verosimilmente stata organizzata da Giuseppe Milan, di Cadrezzate, suo ex dipendente licenziato perché ritenuto violento e prepotente. Il 23 dicembre 1993 verrà arrestato Milan, già ai domiciliari per il sequestro della diciottenne Cristina Mazzotti. Quest’ultima era la figlia di Elios Mazzotti, a capo della omonima società che si occupava di mediazioni per ditte importatrici di cereali dall’Argentina.

La ragazza, rapita a Eupilio, in quel di Como, il 30 giugno 1975, morirà durante la prigionia, per una dose letale di sedativi che avrebbero dovuto tenerla calma. Il cadavere della giovane verrà ritrovato nella discarica di Valliano di Gavirate, l’1 settembre di quel 1975. Il 16 maggio 1995 Milan verrà condannato a 9 anni di reclusione, proprio per il rapimento di De Micheli del 13 febbraio 1975. Il 4 settembre 2013, inoltre, verrà ufficializzata la decisione della Corte di cassazione di respingere la richiesta di risarcimento danni, avanzata da Giacomina De Micheli, nei confronti dello Stato, per la negligenza operata nel corso delle indagini, da parte delle forze dell’ordine e della magistratura, sulla triste sorte del genitore.