TODAY

13 giugno

Oggi, ma nel 1973, a Roma, alle 20, nella zona dei quartieri Magliana, Ostiense, Tuscolano, Tiburtino, Monte Sacro, Ostiense, Portuense, Trullo, Garbatella, il cielo si colorava di blu con una nube di gas che attraversava la Capitale da ovest verso est, rendendo irrespirabile l'aria e creando panico tra i cittadini. Quelli interessati dall'allarme erano un milione. Mezza città si riversava per le strade (nella foto, particolare della notizia riportata dal quotidiano comunista "l'Unità", in cronaca di Roma, nell'edizione del 14 giugno 1973) per il timore che, utilizzando energia elettrica nelle case o accendendo i fornelli, la sostanza non identificata potesse causare esplosioni, con devastazione delle abitazioni, come era accaduto a Torino.

Nel capoluogo piemontese, infatti, il 9 aprile precedente, a partire da corso Francia, si erano verificati fenomeni anomali con estensione poi anche nei centri abitati della cintura come Rivoli, Grugliasco e Collegno. Esplosioni dovute ad un grande guasto alla tubatura del metano. Scoppi che avevano messo a rischio l'incolumità di 300mila residenti. Solo dopo le 22 i vigili del fuoco capitolini, i cui centralini erano stati letteralmente sommersi da 10mila telefonate di allarme, coadiuvati dai poliziotti, riuscivano ad individuare la falla. Che proveniva dal serbatoio di gas odorizzante, ovvero contenente la riserva di butil-mercaptano, della dimensione di 1 metro di diametro per 3 di altezza, della raffineria di petrolio e combustibili della derivazione tricolore della società belga Fina. Struttura situata a Pantano di Grano, al confine con Ponte Galeria, sorta il 15 luglio 1954 quando il colosso petrolifero aveva rilevato, nel Belpaese, le basi operative di Milano, Genova, Firenze e appunto Roma. Si trattava della sostanza aggiunta regolarmente al metano e agli altri gas inodori usati per la combustione, sia domestica che non, per rendere rapidamente riconoscibili all'olfatto eventuali fughe. La perdita era stata causata dalla rottura di un sofisticato meccanismo di controllo della pressione del gas. Di fatto la nube blu non era nociva, anche se aveva comunque causato l'intossicazione di due persone, ma provocava soprattutto un enorme spavento.

Tra la popolazione romana sopraffatta dal gas blu non mancavano le ipotesi di un ipotetico complotto politico. Fantasiose teorie, destinate a rimanere tali, che traevano spunto dal fatto che il giorno dopo, 14 giugno, il presidente della Repubblica Giovanni Leone avrebbe dovuto avviare le consultazioni prodromiche alla costituzione del IV governo presieduto dal democristiano Mariano Rumor. Presidente del consiglio dei ministri che poi giurerà l'8 luglio successivo. Anche perché, sempre nell'Urbe, il 10 giugno precedente, si era chiuso il XII congresso nazionale Dc, iniziato il 6 giugno, nel corso del quale Aldo Moro e Amintore Fanfani avevano stipulato il cosiddetto Patto di Palazzo Giustiniani che aveva gettato le basi per una gestione unitaria del partito e riproposto la formula di un governo di centro sinistra. E il 12 giugno si era dimesso il secondo governo guidato dal leader scudocrociato Giulio Andreotti.