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13 giugno

13 Giugno 2025

Oggi, ma nel 1934, a San Pietro di Stra, in provincia di Venezia, nella Villa Pisani, avveniva il primo incontro ufficiale tra Benito Mussolini e Adolf Hitler, in vista della stretta di mano tra i due dittatori che si terrà in piazza San Marco il giorno successivo, 14 giugno, e della partecipazione del leader tedesco alla parata militare tricolore e poi all’edizione XIX della Biennale d’arte contemporanea della città lagunare (nella foto, particolare, il saluto di rito in favore della stampa tra i due massimi rappresentanti politici tratto da un fotogramma del filmato girato dall’Istituto Luce della Capitale) del 15 giugno. L’appuntamento nella "Barbariga" di quel 13 giugno 1934 serviva al Duce particolarmente per studiare da vicino il futuro alleato bellico -la firma del Patto d’acciaio, nella capitale germanica, sarà datata 22 maggio 1939 e servirà anche a formalizzare l’Asse Roma-Berlino, sodalizio avviato dall’amicizia tra le due nazioni risalente al 24 ottobre 1936, con trattato siglato sempre a Berlino- e faceva leva sulla presenza dell’antico aeroporto di San Nicola.

Mussolini, che incontrava il Fuhrer senza interprete -e non mancavano le incomprensioni- per far vedere di padroneggiare la lingua all’avversario-sodale, nutriva una sprezzante superiorità nei confronti del numero uno del nazismo. Fino alla conferenza di Monaco, del 30 settembre 1938, il figlio del fabbro di Predappio verosimilmente continuerà a muoversi su due scacchieri diplomatici differenti. Perché, in estrema sintesi, da un lato l’intesa con la Gran Bretagna e con la Francia gli avrebbe garantito un’influenza di riguardo nell’area danubiano-adriatica e, dall’altro versante il patto con la Germania gli avrebbe assicurato di poter portare avanti una consistente politica coloniale.