16 agosto

Oggi, ma nel 1972, sul mar Tirreno, alle coordinate 41°48’012 N 12°14'202 E, sul cielo italiano a quota 4.480 metri, lungo la fase iniziale della tratta Roma-Tel-Aviv, sul volo LY 444, nel vano bagagli del Boeing 707 della compagnia di bandiera israeliana El Al, partito dall’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, dopo 10 minuti dal decollo, scoppiava il mangiadischi, imbottito con un etto e mezzo d’esplosivo collegato ad un barometro, regalato da due terroristi filo-palestinesi, inizialmente spacciatisi per siriani, ad altrettante ignare turiste inglesi conosciute il 7 agosto precedente alla Stazione ferroviaria Termini.
Ovvero Ruth Watkin di Newcastle e Audrey Walton di Middlesbrough, entrambe di 18 anni. La vicenda ispirerà il regista Dino Risi, ritenuto dagli addetti ai lavori tra i massimi esponenti della commedia all’italiana, nel girare il tredicesimo episodio di quattordici, quello intitolato “Senza parole”, nel film “I nuovi mostri” del già citato Risi, con i colleghi Mario Monicelli ed Ettore Scola, che uscirà il 15 dicembre 1977. L’aereo rientrava d’urgenza, con un principio d’incendio, alla base capitolina riportando danni alla fusoliera e al portellone di carico e due feriti a bordo, una svizzera e uno statunitense, ma nessuna vittima.
L’attentato (nella foto, particolare, la notizia, a firma dell’inviato Marco Tosatti, riportata sul quotidiano torinese “La Stampa” nell’edizione del 18 agosto di quel 1972), depotenziato dalla catasta delle valigie per la collocazione dell’ordigno nella stiva non pressurizzata - per singolare regola interna del gestore del servizio di linea che non consentiva ai clienti di tenere il bagaglio a mano - avrebbe potuto causare molti altri danni e verosimilmente sarebbe stato in grado di uccidere alcuni tra i presenti a bordo: che erano 140 passeggeri più 8 componenti l’equipaggio.
I responsabili dell’agguato al tritolo erano Zaid Ahmed, iracheno di Baghdad, classe 1948, iscritto all’università per stranieri di Perugia nonché capo dell'Unione generale degli studenti palestinesi, e Adnan Alì Hashem, giordano di Irbid, del 1943. Verranno presi, arrestati e poi spariranno una volta guadagnato il regime di libertà provvisoria.

