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18 giugno

18 Giugno 2025

Oggi, ma nel 1961, a Torino, moriva a 74 anni, Anacleto Francini, giornalista, drammaturgo e paroliere che con lo pseudonimo Bel-Ami, come il titolo del secondo romanzo del transalpino Guy de Maupassant del 1885, aveva tenuto banco sul quotidiano “La Gazzetta del popolo”, vero punto di riferimento del capoluogo piemontese, e sulla Rai della città sabauda. Aveva scritto la sceneggiatura di importanti film, interpretati da Erminio Macario, aveva steso il testo della canzone "Creola", musicata da Luigi Miraglia in arte “Ripp” e intonata da Teresa Ferrero alias “Isa Bluette”, rimasta nella storia del Belpaese. Francini era stato, tra l’altro, anche autore di belle opere di rivista, che erano state brillantemente portate in scena da Totò, il principe della risata Antonio De Curtis. A Marradi, in provincia di Firenze, dove era nato nel 1887, in occasione del 50° anniversario dalla dipartita terrena, nel 1937, l’amministrazione municipale deciderà d’intitolare una via alla sua memoria.

Ci riuscirà solo con la delibera numero 68 del 14 settembre 1971 dopo aver vinto le ritrosie del consigliere di minoranza nonché segretario della locale sezione del Partito comunista italiano Idiolio Baracani. Quest'ultimo, infatti, aveva sollevato questioni di opportunità politica dovute al fatto che il loro conosciuto concittadino avesse in vita operato prevalentemente in favore del ceto cosiddetto padronale e non si fosse speso pro classe operaia e a tutela del proletariato. E pensare che Francini avesse anche combattuto la grande guerra come capitano di complemento del regio esercito e fosse stato anche tratto in prigionia sul Monte Osvaldo, il 16 aprile 1916, e poi fosse stato internato nel reclusorio di Ostffyasszonyfa, nella contea ungherese di Vas, dove tra l’altro aveva fondato il giornale dei prigionieri “L’Eco di Ostffyasszonyfa” (nella foto, quello coi baffi), e ne fosse uscito solo nel 1919. In occasione della ricorrenza dei 30 anni del passaggio a miglior vita, il 18 giugno 1991, sempre a Marradi, in piazza Guerrini, verrà scoperta la lapide che lo eternerà “quale fustigatore con garbata ironia”.