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19 NOVEMBRE

Oggi, ma nel 1965, in tutta Italia, veniva pubblicato, dall’etichetta discografica milanese Ri-Fi, il primo album inciso in studio di Iva Zanicchi, di 25 anni, intitolato proprio col nome e cognome dell’aquila di Ligonchio.

A trainare la raccolta da 12 tracce c'era il successo “Come ti vorrei”, del 1964. Quest'ultimo era già uscito, in versione 45 giri, insieme a “La nostra spiaggia”, sul b-side, ed era la versione tricolore di "Cry to me" dello statunitense Solomon McDonald “Burke”, del 1962, con testo adattato nella lingua di Dante Alighieri dal paroliere Francesco “Franco” Specchia e arrangiamento più blues.

Un'altra versione di "Come ti vorrei", più melodica, aveva già permesso, nello stesso 1965, il 9 ottobre, a Luciana Turina, di Malavicina di Roverbella, del 1946, reputata “la Ella Fitzgerald italiana”, di aggiudicarsi la sezione femminile della nona edizione del Festival delle voci nuove di Castrocaro Terme. Nel primo 33 giri “Iva Zanicchi” vi era anche “I tuoi anni più belli”, brano già rilasciato in singolo, con “Un altro giorno verrà” sul lato b, in concomitanza con l’esordio nella quindicesima edizione del Festival di Sanremo, dal 28 al 30 gennaio, intonando proprio quel pezzo che era stato scritto da Giulio Rapetti “Mogol” con Mimma Gaspari e musicato da Federico “Enrico” Polito.

La Zanicchi (nella foto, particolare, proprio nel 1965, prima di iniziare una esibizione), originaria della già menzionata frazione Ligonchio di Ventasso, in provincia di Reggio Emilia, classe 1940, detta anche “la Amália Rodrigues del Belpaese”, era considerata tra le voci femminili più importanti del periodo insieme con Anna Maria Mazzini “Mina”, ovvero la tigre di Cremona, Maria Ilva “Milva” Biolcati, la pantera di Goro, Nicoletta Strambelli “Patty Pravo”, la civetta di Venezia, Orietta Berti, l’usignolo di Cavriago.

Iva Zanicchi parteciperà undici volte alla kermesse canora della Città dei fiori e vincerà la gara tre volte: nel 1967, in coppia con Claudio Villa, con “Non pensare a me”; nel 1969, in duo con Roberto Satti “Boby Solo”, con Zingara, scritta da Enrico Riccardi e Luigi Albertelli, destinata a diventare in assoluto la sua canzone più conosciuta, anche fuori dai confini nazionali; nel 1974, da sola, con “Ciao cara come stai?”.