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2 giugno

Oggi, ma nel 1858, a Firenze, l'astronomo e matematico Giovanni Battista Donati osservava per la prima volta la cometa che verrà designata in gergo comune col suo cognome, ma tecnicamente indicata come C/1858 L1 e 1858 VI. Era la cometa più luminosa del XIX secolo (nella foto, particolare da stampa, rappresentazione della cometa il 10 ottobre 1858, giorno del suo passaggio più vicino alla Terra, sul ponte vecchio sull'Arno della città gigliata, tratta dall'Atlante astronomico di Giovanni Celoria, astronomo della Specola reale milanese, pubblicato da Ulrico Hoepli di Milano nel 1890) dopo la Grande cometa, del 5 settembre 1811, scoperta dall'astronomo francese Honoré Flaugergues, dal suo osservatorio privato a Viviers, nel dipartimento dell'Ardèche.

La cometa Donati, non periodica, nell'orbita del sole, era composta da una coda di polveri e due di ioni ed era anche la prima ad essere immortalata attraverso una complessa tecnica di dagherrotipo, anche in considerazione della scarsità di mezzi "fotografici" esistenti in quel tempo. In estrema sintesi una cometa, ovvero un corpo celeste di entità relativamente piccola, è caratterizzata da sostanze volatili quali acqua, metano, ammoniaca, anidride carbonica, che si presentano in forma ghiacciata, miste ad aggregati di polvere composti da frammenti di rocce e di minerali. Le parti denominate "chioma" e "coda" sono date dall'effetto della sublimazione delle componenti volatili nell'avvicinarsi della cometa al sole. Donati, pisano, classe 1826, dopo aver studiato fisica con Carlo Matteucci ed astronomia con Ottavio Fabrizio Mossotti, nell'università della sua città di nascita, si era trasferito a Firenze e lavorava nell'osservatorio annesso al museo di fisica e storia naturale.

Le osservazioni della cometa Donati venivano effettuate grazie agli obiettivi facenti parte della strumentazione messa a punto dall'ingegnere Giovanni Battista Amici, del quale Donati, a partire dal 1859, prenderà il posto come direttore della specola di Firenze, ovvero il futuro osservatorio astrofisico di Arcetri. Lo stesso Donati sarà il promotore della realizzazione della struttura, posta sulla collina fiorentina, a 198 metri sul livello del mare, che verrà fondata il 26 settembre 1869. Mentre il potente, per allora, telescopio Amici verrà avviato all'utilizzo scientifico il 27 ottobre 1872, anno prima della morte di Donati che spirerà il 20 settembre 1873. Oltre alla cometa Donati già menzionata, lo scienziato toscano era già considerato scopritore di un'altra cometa, non periodica, indicata come C/1855 L1 Donati, annotata negli annali il 5 giugno 1855. Successivamente legherà il suo lavoro anche all'avvistamento e al conseguente studio della cometa C/1864 R1 Donati, non periodica, risalente al 10 settembre 1864.