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2 ottobre

2 Ottobre 2025

Oggi, ma nel 1870, a Roma, e più in generale a Frosinone, a Civitavecchia, a Viterbo e a Velletri, e relativi territori provinciali, la popolazione si recava alle urne esprimendo il 98,89 per cento di “si” contro l’1,11 di “no” nel plebiscito incondizionato d’annessione della Città eterna e del circondario laziale al neonato regno d’Italia, sotto la monarchia costituzionale retta dal sovrano sabaudo Vittorio Emanuele II. Accadeva dopo la presa dell’Urbe attraverso la breccia di Porta Pia, del 20 settembre precedente, al comando del generale Raffaele Cadorna, che aveva formalmente aperto la cosiddetta questione romana.

Ovvero il feroce conflitto tra Pio IX, l’ultimo Papa-re, dichiaratosi prigioniero politico dopo la fuga di Gaeta, e “Il re galantuomo” savoiardo che aveva messo fine con le armi alla supremazia dello Stato della Chiesa. Ma la contesa terminerà solo con i Patti Lateranensi dell’11 febbraio 1929. Proprio per questo motivo l’annessione (nella foto, particolare, oleografia su tela del plebiscito romano, di 42 x 58 centimetri, coeva, di autore anonimo, conservata nel Museo del risorgimento di Bologna) risultava maggiormente partecipata e seguita. Generava interesse a livello nazionale e non solo in zona perché si trattava della fase di completamento dell’unità nazionale dopo la proclamazione del regno avvenuta da parte del Parlamento Subalpino con la legge 17 marzo 1861, a Torino.

L’ingresso di Roma, della sua provincia e di quelle del Lazio nel regno d’Italia verrà formalizzata con il regio decreto 9 ottobre 1870 numero 5903. Nel dettaglio, nella futura Capitale tricolore - il trasferimento da Firenze verrà ufficializzato con la legge 3 febbraio 1871 numero 33 anche se la proclamazione con mero valore formale risaliva al 27 marzo 1861 - i risultati erano di 40.785 favorevoli a fronte di 46 contrari. Per Roma e provincia il computo risultava di 68,466 “si” e di 858 “no”. Per Civitavecchia erano 4,220 i “si” e 13 i “no”. Per Frosinone 25,645 i “si” e 319 i “no”. Per Velletri 10,912 i “si” e 56 i “no”. Per Viterbo 25.386 i “si” e 261 i “no”. Il risultato totale nel comprensorio era di 133.681 pro e 1.507 contro rispetto a 135,291 votanti su 167,548 iscritti, con 103 voti nulli.