2 settembre

Oggi, ma nel 1970, a Milano, nell'abitazione al civico 27 di via Adele Martignoni, un tumore si portava via, a 40 anni, la cantante Nuccia Bongiovanni, che era stata la storica voce del Musichiere, la trasmissione televisiva andata in onda, il sabato sera, sul Programma nazionale dell’emittente di Stato, ideata da Pietro Garinei e Sandro Giovannini, diretta da Antonello Falqui e condotta dal mattatore Mario Riva, dal 7 dicembre 1957 al 7 maggio 1960, per 90 puntate, dallo studio uno di via Teulada a Roma. La Bongiovanni eseguiva, con Giorgio Guidi alias “Johnny Dorelli” e poi con Paolo Baccilieri detto “Bacilieri”, parte del motivetto che il concorrente avrebbe dovuto indovinare. Lasciava il marito Giampiero Boneschi, direttore d’orchestra meneghino (nella foto, particolare, la copertina -con Nuccia insieme alla mascotte del Musichiere realizzata in legno e panno Lenci- e il vinile di uno dei dischi incisi insieme: quello nell’immagine era l’Extended play contenente “Non partir”/”Da te era bello restar”/”Raggio di sole”/”Donna”, uscito per l’etichetta discografica ambrosiana Ricordi nel 1958) e le gemelle Danila e Mila di 14 anni. Aveva conosciuto Boneschi proprio in occasione della partecipazione alla già menzionata kermesse canora della Città dei fiori e lo aveva sposato il 4 agosto 1956. Era stata attiva professionalmente dal 1949 -in radio dal '51- al 1962, quando appunto aveva deciso di ritirarsi a vita casalinga per seguire la famiglia, ma anche per una certa avversione verso l'avvento del genere "beat". Di fatto non sfruttando adeguatamente l'alto livello di popolarità conquistata. Aveva ottenuto anche la terza piazza nella quinta edizione del Festival di Sanremo, il 29 gennaio 1955, esibendosi in coppia col raffinato paroliere milanese Bruno Pallesi -autore di capolavori come “Guarda che luna”, per Ferdinando “Fred” Buscaglione, “Tua”, per Jolanda Palma in arte “Jula de Palma”, “Non potrai dimenticare”, per Natale Codognotto, ovvero “Natalino Otto”- col brano “Canto nella Valle”. La Bongiovanni, nata a Torino, classe 1930, che aveva esordito con l’orchestra di Enzo Ceragioli, aveva duettato anche con big del calibro di Claudio Villa. E aveva intonato anche “Domenica è sempre domenica”, traccia destinata a diventare una pietra miliare della musica leggera tricolore, una sorta di inno al buonumore domestico del Belpaese del boom economico, che era stata soprattutto la sigla del Musichiere.