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20 luglio

Oggi, ma nel 1865, a Roma, con la firma del regio decreto-legge numero 2438 da parte del sovrano sabaudo, Vittorio Emanuele II, nasceva il corpo delle Capitanerie di porto. Era inteso come organizzazione civile, ma inquadrata militarmente, in via informale, nella regia Marina militare italiana. Benché inizialmente fosse stato pensato come inglobato nell'Esercito. L'istituzione - che avrà come patrona Santa Barbara, la protettrice della morte improvvisa; come colori il bianco e il rosso; come motto latino "Omnia vincit animus"; come soprannome quello di Angeli del mare; come mascotte la foca monaca - creava nel recente ordinamento statuale post-unitario, la nuova istituzione per la disciplina dei porti e delle attività mercantili portuali e della navigazione. Ma soprattutto volta al controllo e al pattugliamento degli 8mila chilometri di costa d'Italia. Nel contempo venivano soppressi i consoli di marina e il corpo dello stato maggiore dei porti.

Il corpo delle Capitanerie di porto era formato da capitani di porto di prima, seconda, terza classe; da ufficiali di porto di prima, seconda, terza classe; da applicati di porto. Le giurisdizioni marittime erano costituite da compartimenti e da circondari marittimi. I primi erano affidati al comando dei capitani, i secondi erano di competenza degli ufficiali di porto. Al corpo, reputato erede delle precedenti istituzioni sabaude deputate alla sorveglianza costiera e portuale, veniva dato carico di molteplici attività: dalla regolamentazione delle attività marittime alle funzioni meno mercantili, come gli arruolamenti militari marittimi.

Dal 1910 al 1918 l'ammiraglio Francesco Mazzinghi (nella foto), di Livorno, classe 1852, sarà il primo comandante del corpo delle capitanerie di porto. Mazzinghi, nel corpo dal 1874, quando otterrà il comando generale del corpo delle capitanerie di porto, nel 1910, avrà il grado di generale di porto ispettore che verrà creato proprio per lui. Con il decreto luogotenenziale 3 febbraio 1918 il ministro della Marina Alberto De Bono, del governo presieduto da Vittorio Emanuele Orlando, affiderà definitivamente alle capitanerie di porto i servizi che interesseranno la difesa militare. Così tutti gli appartenenti al corpo verranno militarizzati per la durata della prima guerra mondiale in corso, con proroga di un semestre oltre la firma dei trattati di pace. Si giungerà quindi al novembre 1919. Entrerà formalmente a far parte dei corpi della regia Marina nel settembre 1923. Col regio decreto numero 3235 del 1923, verranno istituite le direzioni marittime, alle quali verranno demandate le competenze precedentemente riservate al ministero della Marina. Nel contempo nasceranno anche le capitanerie coloniali, dislocate nei territori d'oltremare entrati a far parte del regno d'Italia.

Col regio decreto legge 11 novembre 1938 numero 1902 l'ispettorato generale verrà soppresso e in sua vece verrà istituito il comando generale delle capitanerie di porto. Con il decreto interministeriale 8 giugno 1989 si addiverrà all'istituzione della guardia costiera, considerata quale articolazione operativa delle capitanerie di porto, attraverso le componenti operative aeronavali, con compiti di: ricerca e soccorso in mare e nelle zone adiacenti, polizia marittima, polizia giudiziaria, polizia militare, antiterrorismo, polizia ambientale, polizia di frontiera, protezione civile, difesa e guardia delle coste.