20 luglio

Oggi, ma nel 1981, in tutta Italia, veniva lanciato dall’etichetta discografica milanese Ricordi il singolo “Hotel Supramonte”, di Fabrizio De Andrè, che anticipava l’uscita dell’album intitolato col nome e cognome del cantautore di Pegli, il decimo registrato in studio, prevista per il giorno successivo, 21 luglio, e realizzato in collaborazione con Massimo Bubola. Anche la traccia portante, già menzionato, era un adattamento dal pezzo “Hotel Miramonti” di Bubola, scritto e composto dall’artista di Terrazzo nell’albergo Miralago di Alleghe, nel bellunese. Lo spunto per il brano era stato dato dall’altura sarda utilizzata come storico covo dai banditi e dai sequestratori dell’isola. Ma non aveva a che vedere con la zona di detenzione di “Faber” e della compagna di vita Dori Ghezzi –che diverrà la moglie il 7 dicembre 1989 nel municipio di Tempio Pausania, in Gallura-, che erano stati prelevati forzatamente il 27 agosto 1979 proprio nella fattoria dell’Agnata che lui aveva acquistato tre anni addietro, perché erano stati tenuti in ostaggio sul Monte Lerno, a Pattada. Erano rimasti nelle grinfie dei rapitori per 117 giorni lei, fino al 20 dicembre di quell’anno quando era stata liberata, e 118 lui, che era stato rilasciato la sera successiva, quella del 21. Dopo il versamento di 550 milioni di riscatto. Ma poi, il 26, i dodici componenti della banda degli orunesi coinvolti erano stati arrestati che nel novembre 1985 saranno condannati in via definitiva. «Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile. Grazie a te ho una barca da scrivere, ho un treno da perdere e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve, sul tuo corpo così dolce di fame, così dolce di sete», la terza strofa rimarrà tra i passaggi iconici della canzone destinata a rimanere tra le pietre miliari della produzione di uno dei più rappresentativi esponenti della cosiddetta scuola genovese della musica leggera tricolore. Una sorta di lezione in versi e note su come mutare in poesia accompagnata dalla colonna sonora la drammaticità dell’esperienza vissuta sulla propria pelle e su quella dell’amata. Eppure fino a fine anno “Hotel Supramonte” non entrerà nella top-ten della chart settimanale dei 45 giri e, sempre il 31 dicembre, non sarà neanche tra i primi cento successi nella classifica italica dei singoli, maggiormente influenzata dal mercato e meno attenta al cantautorato di qualità.