L'attaccante dell'Inter Roberto Boninsegna, colpito da una lattina lanciata da un tifoso tedesco, viene portato fuori dal campo in barella

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20 ottobre

Oggi, ma nel 1971, a Mönchengladbach, in Germania ovest, nello stadio Bökelbergstadion, nella gara d’andata, valevole per gli ottavi di finale della edizione numero 17 della Coppa dei campioni 1971-1972, durante la sfida tra i padroni di casa del Borussia Mönchengladbach e l’Inter, al 29° minuto di gioco, l’attaccante nerazzurro Roberto Boninsegna, di Mantova, classe 1943, mentre si stava posizionando per la rimessa laterale, veniva colpito in testa da una lattina di bibita Coca Cola, lanciata da un tifoso della squadra tedesca posizionato in tribuna, e si accasciava a terra (nella foto, proprio Boninsegna mentre veniva trasportato fuori dal campo in barella, sostituito da Gian Piero Ghio). Quella del 20 ottobre 1971 passerà alla storia del calcio come la controversa “partita della lattina”.

Nonostante l’accaduto la gara veniva fatta proseguire dall’arbitro olandese Jef Dorpmans. L’11 allenato da Giovanni Invernizzi veniva sconfitto, per 7-1, poiché aveva di fatto lasciato giocare liberamente la formazione avversaria, senza impegnarsi minimamente sia in difesa che in attacco, convinta di ottenere l’annullamento del risultato falsato a causa dell’incidente e di incassare così la vittoria a tavolino. Ma l’Union of european football associations, che in quel periodo storico non disponeva di una normativa precisa in merito a questioni del genere, convalidava il punteggio e riteneva valida la partita. Al massimo, per l’organismo che regolava il calcio europeo, era prevista la squalifica della società e del campo, una penale, ma non decisioni atte ad interferire sul risultato o sulla validità della prova.

La decisione presa dall’Uefa oltre a causare enorme malcontento nel Belpaese e non solo, verrà sovvertita, il 29 ottobre successivo, dal tribunale sportivo di Ginevra. Il cambio di fronte avverrà dopo l’intervento dell’avvocato penalista Giuseppe “Peppino” Prisco, vice presidente dell’Inter dal 1963. Secondo quanto stabilito dall’Uefa la partita sarebbe stata ripetuta, in campo neutro, a Berna, oltre ad infliggere la multa da un milione e mezzo di franchi svizzeri al club germanico. Quanto al ritorno, che di fatto diventerà la gara d’andata, verrà disputato, il 3 novembre successivo, nel capoluogo lombardo, nello stadio di San Siro, e verrà vinto dalla società casalinga.

La versione bis della gara annullata si terrà, dopo il ricorso in appello da parte della compagine tedesca, guidata dal commissario tecnico Hans “Hennes” Weisweiler, non in Svizzera, ma a Berlino, quindi sempre in Germania ovest, nello stadio olimpico, l’1 dicembre di quel 1971, e si chiuderà in parità: 0-0. L’Inter così accederà ai quarti di finale. Il 31 agosto 1972 l’Ajax si aggiudicherà la coppa dei campioni e l’Inter si classificherà seconda delle 33 squadre iscritte al torneo dopo essere stata battuta, a Rotterdam, allo Stadion Feijenoord, 2-0, dalla formazione di Amsterdam.