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21 agosto

21 Agosto 2025

Oggi, ma nel 1940, a Coyoacán di Città del Messico, Jaime Ramon Mercader del Rio, di 27 anni, controverso agente segreto spagnolo poi naturalizzato sovietico, agente segreto dell’Nkvd, il Commissariato del popolo per gli affari interni dell’Unione sovietica, che poi diverrà parente del padre del neorealismo cinematografico italiano Vittorio De Sica, uccideva rocambolescamente a picconate in testa Lev Davídovič Bronštejn “Trockij”, di 60 anni. Agiva su mandato dello spietato Iosif Stalin, segretario generale del Partito comunista dell’Unione sovietica, che reputava l'ispiratore rivoluzionario come un nemico del comunismo a cominciare dal suo pregresso ruolo di leader della rivoluzione bolscevica.

Agiva grazie all’aiuto inconsapevole della fidanzata Sylvia Agelof. Per il feroce gesto compiuto il comunista di Barcellona, soprannominato “Gnome”, verrà dai messicani condannato a 20 anni di reclusione (nella foto, particolare, in carcere, mentre era ancora ferito alla testa per via dell’omicidio) pur non dichiarando la propria reale identità che verrà appurata solo nel 1953. E dai russi verrà insignito, il 6 maggio 1960, giorno del rilascio dalla prigionia sudamericana, del titolo di eroe dell’Unione sovietica, il più elevato riconoscimento di Stato, da Nikita Sergeevič Chruščëv, successore del Baffone, e, contestualmente, anche del prestigioso riconoscimento dell’Ordine di Lenin, onorificenza che però poi gli sarà revocata.

Dall’inizio del 1974 sarà anche consulente del leader cubano Fidel Castro all’Avana fino alla morte, che avverrà il 18 ottobre 1978, verosimilmente avvelenato da vecchi nemici moscoviti legati ai Soviet col radionuclide di tallio. Era il cugino di Maria Mercader, attrice, dal 1959 seconda moglie “alla messicana” ossia con matrimonio che non sarà riconosciuto nel Belpaese, del regista di “Ladri di biciclette”, lungometraggio del 1948, madre di Christian e Manuel De Sica.