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21 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1943, a Solofra, in provincia di Avellino, 30 bombardieri alleati, in due ondate, rispettivamente da 18 e da 12 apparecchi, colpivano dall’alto la zona estrema orientale della conca alla periferia dell’abitato nella quale si era rifugiata la popolazione, totalizzando 200 vittime. I feriti, erano, invece 400.

Gli abitanti si erano trasferiti in quell’area poiché, essendo distante da snodi nevralgici per scopi militari, potessero essere meno esposti agli ordigni provenienti dal cielo. Dopo l’attacco dall’alto la gente si rifugerà nelle gallerie di Sant’Agata e in quelle del Monte Pergola. Uscirà, il 29 settembre successivo, per onorare la ricorrenza di San Michele. Già il 17 e 18 precedenti si era verificata la prima mattanza, con scarico di esplosivo da parte degli angloamericani, ma le conseguenze erano state molto più circoscritte.

Tutta la vicenda, inquadrata nel contesto bellico del sud dopo l’armistizio di Cassibile, nel secondo conflitto mondiale, verrà rievocata nel volume scritto da Lucia Petrone con la collaborazione di Mimma De Maio, intitolato “21 settembre 1943. Un lampo al centro di Solofra”, che sarà pubblicato dalla casa editrice Paparo, di Roma e Napoli, nel 2018, in occasione del 75° anniversario.

La sciagura verrà poi ricordata nel 2022, il 2 settembre, con la tela “Impatto 43” (nella foto, particolare, del pittore Domenico De Rubeis, realizzata mediante la tecnica dell’action painting, che sarà esposta a Palazzo Ducale, sede dell’amministrazione municipale).