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22 dicembre

Oggi, ma nel 1811, a Roma, la francese Sophie Armant in Blanchard, di 33 anni, ritenuta la prima donna aeronauta professionista, decollava alla volta di Napoli in pallone aerostatico. Durante il tragitto salirà anche a quota 3600 metri stabilendo il nuovo record d’altezza.

Era nata a Trois Canons nel 1778 e, nel 1804 era convolata a nozze con Jean Pierre Blanchard, che, essendo del 1753, aveva 25 anni in più di lei. Il marito era reputato il primo aeronauta professionista in assoluto -la cui prima ascensione risaliva al 1784- che era già stato sposato, ma che era morto, per attacco cardiaco, il 7 marzo 1809 a Parigi, dopo essere rimasto già invalido, in seguito a colpo apoplettico, avuto durante la sua ascensione numero 66 all’Aja. Sophie (nella foto, particolare, in azione, nella cesta), soprannominata anche “Lady Icarus”, ovvero “Icaro al femminile”, ed anche “Lighter than air”, ossia “Più leggera dell’aria”, totalizzerà 67 ascensioni fino alla morte, dovuta proprio ad un incendio mentre era in volo, a Parigi, il 6 luglio 1819.

Aveva volato anche su Milano, il 15 agosto precedente. Lo aveva fatto in occasione della “festa dell’imperatore”, ovvero il compleanno, dei 42 anni, di Napoleone Bonaparte, nato proprio in quel giorno, ma del 1769, ad Ajaccio in Corsica. Ma in quella occasione, quella che sarebbe dovuta essere solo una allegra dimostrazione in favore della maestosità del condottiero “N” -che nel 1804 l’aveva anche nominata “balloonista delle feste pubbliche” al posto di André-Jacques Garnerin- non era stata scevra da inconvenienti tecnici. Problemi pratici avevano prolungato la permanenza della signora nella sfera celeste fino a Montebruno, in quel di Genova. La tecnica su come allestire e condurre un pallone aerostatico l’aveva appresa dal defunto consorte, ma poi era stata affinata anche grazie ai suggerimenti dell’italiano Vincenzo Lunardi.

Quest’ultimo era un inventore lucchese, del 1754, con fama di pioniere dell’aeronautica, ufficiale del genio dell’esercito del regno partenopeo distaccato quale segretario dell’ambasciatore borbonico a Londra, dal 1780 al 1784, e poi a Parigi, dal 1784 al 1786, Francesco d’Aquino, principe di Caramanico, duca di Casoli e conte di Palena. Lunardi aveva compiuto la prima prova, che aveva riscosso notevole successo, alla presenza del principe di Galles e futuro re Giorgio IV del regno unito, da Chelsea a Ware, il 15 settembre 1784, utilizzando un pallone, dal diametro di 10 metri, gonfiato con idrogeno, rimanendo in cielo 2 ore e 15 minuti.