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24 novembre

Oggi, ma nel 1901, a Bologna, a Palazzo dei Notai, si apriva il primo Congresso nazionale dei lavoratori della terra. Partecipavano i rappresentanti di 700 leghe di agrari, nominalmente provenienti da tutta Italia, in rappresentanza di 155mila contadini, che di fatto arrivavano prevalentemente da Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

L’adunata (nella foto, particolare, la locandina dell’evento, a sinistra, inserita nel manifesto, realizzato dalla Cgil Emilia Romagna, per onorare i 120 anni, con la manifestazione prevista, sempre a Bologna, a Palazzo Re Enzo, il 24-25 novembre 2021), dall’elevato significato simbolico e politico, prima ancora del risvolto pratico, di palese ispirazione socialista, si teneva sotto la presidenza dell’onorevole Andrea Costa. Quest’ultimo, di Imola, classe 1851, deputato socialista dal 22 novembre 1882, che rimarrà in carica fino al giorno della morte, che avverrà il 19 gennaio 1910, già tra i fondatori del Partito socialista rivoluzionario italiano, poi divenuto Partito socialista italiano.

Accanto a Costa c’era, a guidare l’assise Adalgisa Lipparini, la mondina di Molinella, espressione di una realtà di notevole sfruttamento, cittadina che, il 17 maggio 1949, passerà alla storia del Belpaese per l’uccisione dell’attivista Maria Margotti, anche lei impegnata nelle risaie del comprensorio, da parte del carabiniere Francesco Galeati, durante una protesta sindacale. Contestualmente, il 25 novembre 1901, nella riunione felsinea nasceva la Federterra, composta dalle organizzazioni dei braccianti e dei salariati agricoli, dei mezzadri, dei fittavoli e dei piccoli proprietari che coltivavano direttamente i loro appezzamenti. Queste organizzazioni si proponevano di porre in essere azioni di vera solidarietà, di resistenza ai soprusi dei padroni e di cooperazione tra sfruttati, con carattere di classe, soprattutto volte a migliorare le misere condizioni di quanti passavano le giornate a spezzarsi la schiena nei campi. Tra i primi impegni ci saranno l'elevazione del salario, col minimo di 0,60 lire al giorno previsto per le donne, e la diminuzione dell'orario di lavoro, che era di non meno di 14 ore giornaliere.

Fra gli obiettivi a lungo termine della riunione bolognese veniva votata anche la collettivizzazione della terra, decisione che però provocava l'abbandono dell’aula da parte degli esponenti repubblicani che inizialmente avevano offerto il loro appoggio ai socialisti. Segretario della Federterra veniva eletta Argentina Bonetti in Altobelli, di Imola, del 1866, sindacalista, esponente del movimento socialista riformista che, nel 1906, entrerà nella direzione nazionale del partito.

La Federterra verrà sciolta da Benito Mussolini, nel 1922, contestualmente alla nascita del primo governo presieduto dal futuro Duce, il 31 ottobre di quell’anno, ma rinascerà il 23 marzo 1944, a Bari, per poi diventare Confederterra e confluire nella Confederazione generale italiana del lavoro. Dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti, il 10 giugno 1924, il figlio del fabbro di Predappio, pensando di potersi riappacificare con i socialisti, proporrà alla Altobelli la carica di sottosegretario all’Agricoltura, ma lei rifiuterà dichiarandosi “esule in Patria”.