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26 maggio

26 Maggio 2025

Oggi, ma nel 1942, a Ain el-Gazala, nella parte nord-est della Libia, durante la campagna del Nordafrica nel contesto del secondo conflitto mondiale, iniziava con l’ordine della “variante Venezia” dato alla divisione artiglieria corazzata Ariete delle truppe italiane lo scontro armato tra le forze italo-tedesche, guidate dal colonnello generale Erwin Rommel, contro l’ottava armata dell’esercito britannico, agli ordini del generale Claude Auchinleck, che porterà alla conquista tricolore della fortezza di Tobruch, il 21 giugno successivo.

Quest’ultima postazione della Cirenaica, presa dagli Alleati il 21 giugno 1941, sottoposta al tiro incrociato per mesi, era reputata particolarmente strategica da tutte le forze presenti nel teatro di battaglia in quanto posta a 150 chilometri di distanza dal confine egiziano: che puntava sul presidio di El Alamein. Fascisti e nazisti cattureranno 25mila prigionieri del contingente Uk. I risvolti delle operazioni cambieranno anche le teorie tattiche sulla tipologia di mezzi da impiegare accompagnando verso il disuso la dottrina “tutto carri” soprattutto negli alti ranghi dell’Asse.

Le indicazioni di Rommel sulle operazioni d’avvio per motivi che non verranno mai del tutto chiariti non venivano recepite dal generale Arnaldo Azzi, alla testa della divisione motorizzata Trieste, collegata alla Ariete, e quindi non virava nella rotta a sud di Bir Hacheim. I piani verranno riportati negli schizzi (nella foto, particolare, il disegno della mossa operata quel 26 maggio ‘42) inclusi nel volume intitolato “Guerra senza odio”, proprio di Rommel. Memorie della “Volpe del deserto”, che saranno riordinate dalla vedova Lucie-Marie Mollin con la collaborazione del generale germanico Fritz Bayerlein nel 1950, che verranno pubblicate in prima uscita nel Belpaese nel 1952 dall’editore milanese Livio Garzanti.