Today

27 giugno

27 Giugno 2025

Oggi, ma nel 1861, a Torino, nella caserma intitolata alla memoria del principe savoiardo Amedeo, in piazza Nizza, che ospitava la Scuola di cavalleria e il primo reggimento cavalleggeri del regio esercito del neonato regno d’Italia veniva costituito il Corpo veterinario: accorpando gli ufficiali addetti alla cura degli animali presenti nelle formazioni pre-unitarie. Data l’importanza di cavalli, asini, muli e cani, ma anche occasionalmente di ratti anti-mina, di colombi e piccioni viaggiatori, canarini anti grisù nelle azioni militari sia svolte tempo di guerra che effettuate come addestramenti di pace, chi fosse in grado di assistere gli animali rivestiva un ruolo imprescindibile.

In prima battuta era contemplato l’esame d’ingresso recepito dall’armata sarda e risalente al 1836 che solo nel 1855 alla parte meramente pratica aveva richiesto l’aggiunta di una componente più propriamente scientifica di conoscenza degli speciali pazienti. Poi arriverà la Scuola veterinaria di Pinerolo. Ma dal 1895 verranno arruolati anche ufficiali di complemento veterinari.

Tale assetto (nella foto, particolare, il tenente veterinario Giuseppe Carruba Toscano da Sutera di Caltanissetta impegnato sul Monte Hermada, durante la grande guerra, con un cagnolino deputato a rifornire i soldati di armi e munizioni, nell'immagine tratta dal volume a cura di Filippo Ricciarelli intitolato “Stasera sull’Hermada nessun colpo”, pubblicato dall’associazione catanese Akkuaria nel 2016) resisterà fino al 20 aprile 1997 quando sia medici umani che veterinari confluiranno nell’Ispettorato logistico.

Quest’ultimo, il 12 aprile 2006, diverrà Comando logistico. Tanto per avere un’idea, con il Corpo di spedizione italiano in Russia, nel contesto del secondo conflitto mondiale, dal 10 luglio 1941 al 9 luglio 1942, verranno inviati 4600 quadrupedi che saliranno a 25mila con l’ampliamento del contingente del Don delle truppe dell’Armir. Saranno 130 i veterinari spediti tra i ghiacci, 20 dei quali non torneranno nel Belpaese. Nell’avventura coloniale che a più riprese sarà tentata nell’Africa orientale italiana gli ufficiali veterinari interverranno anche per garantire il giusto funzionamento delle truppe cammellate.