Rugambwa con Papa Giovanni XXIII

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28 marzo

Oggi, ma nel 1960, a Roma, nel terzo dei suoi cinque concistori, Papa Giovanni XXIII elevava a cardinale, tra i dieci nuovi porporati, tre dei quali "in pectore", ovvero con identità segreta, i cui nomi non verranno mai rivelati, anche Laurean Rugambwa, di Bukongo, in Tanzania, classe 1912. Era il primo alto prelato di colore della storia bimillenaria della Chiesa cattolica apostolica romana.

Il successore di San Pietro Angelo Giuseppe Roncalli gli conferiva il titolo cardinalizio di San Francesco d'Assisi a Ripa Grande. Rugambwa (nella foto, particolare, con Papa Giovanni XXIII) era stato ordinato prete il 12 dicembre 1943 e vescovo, di Febiana, in Tunisia, il 13 dicembre 1951. Il 19 dicembre 1968 verrà promosso arcivescovo di Dar-es-Salam, in Tanzania, e si dimetterà da quell'incarico, per raggiunti limiti di età, il 22 luglio 1992. L'elevazione cardinalizia di Rugambwa non sarà una mossa di facciata voluta solo per svecchiare le alte sfere religiose e accontentare la Chiesa africana, come inizialmente gli addetti ai lavori avevano evidenziato. Parteciperà al conclave del 1963, dal 19 al 21 giugno, convocato nella Cappella Sistina, dopo la morte del Papa buono, avvenuta il 3 giugno precedente, e che porterà all'elevazione sul soglio pontificio di Giovanni Battista Montini, Paolo VI, e a quello del 1978, 25 e 26 agosto, successivo alla dipartita terrena di Paolo VI, il 6 agosto di quell'anno, che condurrà alla elezione di Albino Luciani, Giovanni Paolo I. Inoltre Rugambwa parteciperà al Concilio ecumenico delle chiese cristiane detto Vaticano II, convocato da Giovanni XXIII, dall'11 ottobre 1962 all'8 dicembre 1965, pronunciando 15 interventi.

Gli altri cardinali, le cui generalità venivano palesate, creati nel concistorio del 28 marzo 1960, erano: gli italiani Luigi Traglia e Antonio Bacci; il nipponico Peter Tatsuo Doi; il francese Joseph-Charles Lefèbvre; l'olandese Bernard Jan Alfrink; il filippino Rufino Jiao Santos.